Esatto è quello che dico. Questo che hai descritto per me è esattamente la fuga dalla responsabilità: una faticaccia e un'ipoteca sul futuro che non si vogliono fare.
E' chiaro che chiamiamo in modo opposto lo stesso concetto. Ora ridimmi che è fantasia, sono le stesse cose che dici tu, solo che io le interpreto in modo opposto al tuo.
Allora, mi rompo a rispondere paragrafo per paragrafo, quindi vado alla rinfusa. Scusami, ma sono anche stanca.
Io sto facendo un discorso sulla popolazione in generale, ovviamente i singoli possono essere mossi da motivazioni diverse, ma siamo di fronte ad un fenomeno ufficialmente riconosciuto per cui non si fanno più figli e le 'famiglie' di un solo individuo aumentano sempre più. Come ho detto, non possiamo sapere se ciò sia positivo o negativo, solo i posteri potranno dirlo, ma volendo trovare una causa a quello che succede, io mi do la spiegazione che ho già detto: le persone oggi sono meno abituate al peso delle responsabilità, metti anche solo quello della fatica fisica (vuoi esempi concreti? Ci spostiamo in auto, treno, aereo, etc. molto più facilmente ed economicamente delle generazioni passate, che erano costrette a camminare km e km, al massimo andavano a cavallo, etc. etc.; parliamo dei lavori di casa, che te lo dico a fare?; etc. etc.), sono invece più abituate a ricercare il proprio benessere e divertimento (la società dei consumi ha creato dal nulla industrie vere e proprie basate sul nostro relax e divertimento), vuoi esempi concreti anche qua? Quanti dei nostri nonni o bisnonni andavano in vacanza, magari all’estero? La villeggiatura al mare sarà iniziata negli anni 50, oggi facciamo Capodanno a Parigi.
Siamo proprio organizzati così, la società del benessere non vuol dire solo più soldi ma anche più comodità in senso lato e forse stiamo diventando sempre più molli, da un certo punto di vista, anche se poi viviamo la contraddizione con un'efficienza mentale che ha raggiunto livelli mai visti e che si traduce nell'invenzione di tecnologie sempre più all'avanguardia. Anzi forse anche questo è un sintomo di quello che dico, la mente per lavorare ha bisogno di riposo fisico. Da quando hanno inventato le lavatrici, le donne hanno potuto studiare molto più di prima.
Per quanto riguarda la responsabilità di chi decide di non mettere al mondo figli se vede che il compagno non è adatto o pronto, può capitare e gli fa onore, ma non tutti ragionano così.
La famiglia felice è quella in cui ci si vuole bene, al di là dei difetti e delle imperfezioni e ovviamente c'è sempre stata e c'è anche oggi. E lo vedi anche tu che è la migliore per crescere un figlio, altrimenti non ti saresti posto il problema di far nascere un bambino, quando i presupposti erano già incerti.
Poi il senso di responsabilità si insegna in quel modo che tu chiami automatismo. I bambini non ti capiscono se gli fai il discorso sui massimi sistemi.
Non ci si può sentire veramente responsabili verso qualcuno che neanche esiste. Questo senso di responsabilità di cui parli tu è soprattutto verso se stessi (o verso la persona che ami e non vuole fare figli).
Mi dispiace sinceramente perché si vede che la tua scelta ti è pesata, ma non puoi dire che mi vanto delle mie scelte facendole passare come virtù. Questo commento non ha senso, visto che non ho raccontato nulla su di me, mentre potrebbe applicarsi a te, che credi che tutti quelli che non hanno figli abbiano ragionato come hai fatto tu.
Veramente, non ha senso continuare a discutere. Non mi convincerai che la scelta di non fare figli sia più virtuosa di quella di farli. E' legittima e non ho niente contro chi decide di non farli (poi tu continua a pensare il contrario se vuoi, non stai nella mia testa ed è quindi un retropensiero che sta nella tua, magari hai subito pregiudizi di altri non so, ma non siamo tutti uguali).
Proprio perché si tratta di un desiderio istintivo e naturale, io vedo il ritrarsi da esso come qualcosa di negativo per noi, ma ripeto non parlo delle scelte dei singoli individui, ma dell'essere umano nel complesso.