si. probabilmente perché in croazia c'erano gli ustascia che diciamo la pensavano un po' come i tedeschi. (altro a riguardo non so). quanto alla politicità del riconoscimento se mi permetti penso che determinanti siano interessi territoriali, economici, militari, strategici, ecc. ove però il riconoscimento sia fatto a causa di guerre, più o meno estese, più o meno cruente, allora spesso cade per effetto degli esiti della guerra stessa, cioè se lo stato "ricognitore" perde ovviamente cade anche il riconoscimento, per il fatto stesso che nella stragrande maggioranza dei casi la sconfitta in guerra comporta un cambio di potere al vertice dello stato "perdente", che con tutta probabilità opererà scelte che saranno uguali e contrarie a quelle del regime precedente, come la storia degli ultimi ottant'anni insegna.
si. ma questo vale anche per regimi che possano essere definiti, come dire, "dittatoriali". se non c'entra la politica come dici tu, allora sono giustificati gli atteggiamenti di "favore" di alcune "superpotenze" nei confronti di stati "dittatoriali" ma collocati in zone strategiche per via di risorse umane, economiche, energetiche e anche forse militari. quest'ultimo dato mi porta a pensare che proprio perché ordinati dittatorialmente quegli stessi stati, trovandosi in zone strategiche, possano meglio garantire alcune funzioni basilari anche in prospettiva "occidentale", come ad esempio il controllo dei flussi migratori con tutto ciò che ne consegue, ad es. i vari traffici (persone, droga, armi e quanto altro).
ovviamente nessuno. però la domanda sorge spontanea: la politica senza territorio può servire a qualcosa?
ma il governo non può prescindere da un controllo capillare sul territorio, un territorio che gli appartenga di diritto. se la diffusione dei palestinesi nei "territori" si presenta frammentata e a macchia di leopardo, insomma non costituisce stato ma una semplice commistione di popoli: ebreo e palestinese, come pretendi che una qualsiasi autorità, pur riconosciuta a livello demografico e presente anche in loco, possa avere una autorità tale da favorirne il riconoscimento da parte della c.i.?
si. ma ti ripeto: per fare tutto ciò sono necessarie alcune piccole cose come un territorio controllato "capillarmente", un popolo e un' entità sovrana che su popolo e territorio esercita il controllo. poi gli stati canaglia esistono solo nella "propaganda". "ripetete una menzogna per un sufficiente numero di volte e diventerà una verità incontestata": goebbels. sono passati ottant'anni ma la sostanza è la stessa: lo sanno russi e americani e poi tutti gli altri, chi più chi meno. insomma anche gli stati canaglia servono (se non è realpolitik questa...altro che celentano).