Originariamente Scritto da
axeUgene
se tu sei in guerra con uno stato che non riconosci, ma quello garantisce lo status ai tuoi prigionieri, si atteggia a stato esercitando funzioni sovrane, non puoi in nessun modo negare la circostanza; se vuoi scambiare i prigionieri, o, per dire, garantire ai tuoi il ricevimento di posta, vettovaglie, assistenza, devi riconoscere di fatto quell'autorità come garante, trattare; che è, all'inverso, il problema politico che si è sempre posto alle autorità ricattate da gruppi terroristi, sia di natura meramente politica, sia etnico-nazionale; perché la procedura interna allo stato nell'eventuale trattativa, implica, o può implicare atti che, pur non implicando il riconoscimento politico - questione distinta - vanno a configurare una soggettività di fatto che lo stato stesso vuol negare all'interlocutore, quale rappresentante "autentico" di interessi individuati; cioè, se io tratto con le BR che si autoproclamano rappresentanti di una volontà popolare posso porli su un piano sovversivo, riconoscerne le azioni come potenziali fonti-atto di un nuovo soggetto; idem per le organizzazioni curde, per quelle palestinesi o per il parlamento catalano; mentre è diverso nei casi inversi di entità pre-esistenti e unite, come la Scozia, che avrebbe in origine una soggettività distinta, successivamente compressa, che però tornerebbe a pieno titolo in caso di dissoluzione del regno Unito, senza necessità di costituirne una ex-novo.