Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
oppure sulla reiterata enunciazione di principi di "economia e benessere".
a costi non dichiarati; tu compri un gratta e vinci, ma non ti dicono che se non vinci ti espropriano la casa;

per come io la vedo il nazismo non è incompatibile con la fede cristiana. anche dato il fatto che in quel periodo teorici come ad esempio un alfred rosemberg, propugnavano il ritorno alle radici del cristianesimo tedesco dei primi secoli del sacro romano impero.
peccato che le chiese cristiane la vedessero diversamente, seppure nella limitata percezione degli obiettivi, dissimulati; resta che testualmente è difficile trovare nei vangeli qualcosa di non incompatibile;
incompatibilità col nazismo? non credo ce ne fosse bisogno, a distanza di almeno trent'anni. a quell'epoca si può dire che il nazismo fosse un fenomeno "concluso".
stiamo parlando di principi, non di circostanze materiali; e il commento conciliare riguardava per la prima volta la piena portata e consapevolezza dell'ideologia nazista;
perché l'enciclica del 37 non commentava progetti di guerra, sterminio di disabili, minoranze, ecc...
e quindi? non ho capito che vuoi dire.
voglio dire che nessuna dottrina cristiana, che richieda l'obbedienza al Magistero di una chiesa, oppure alla propria coscienza, può autorizzare il fedele ad abiurare fondamentali precetti evangelici, incompatibili coi fondamenti filosofici ed etici del Nazismo;
potresti inventarti una nuova chiesa, ma non far dire ai vangeli quello che non c'è;
c'era una sorta di condivisione di identità tra hitler e il proprio popolo. condivisione che presupponeva l'identificazione di hitler con ogni singolo componente del popolo tedesco. una sorta di legame mistico. era il concetto di furherprinzip.
non si capisce il soggetto, se si tratta di una fantasia hitleriana o cosa; l'identificazione la puoi stabilire nella consapevolezza: se ti dicono che sopprimeranno il tuo figlio disabile, e faranno fare la fine del sorcio a Stalingrado a quello abile, per sterminare un po' di gente in giro, e scegli consapevolmente e liberamente, se ne può parlare; così come tu ti puoi giocare la casa a Montecarlo, se credi; ma non vedertela pignorata per un gratta e vinci;

il culto di Hitler c'era, ma è un po' come la questione dei tifosi: puoi andare in curva a tifare con tuo figlio, ma se i capi ultrà che ti possono stare bene per la coreografia, ti coinvolgono in una rissa e tuo figlio si becca una coltellata, devi aver presente prima la possibilità per essere assimilato ai facinorosi e perché ti si attribuisca una colpa o un dolo eventuale per aver accettato l'ipotesi di esporre tuo figlio alle coltellate;
non come mandante di un omicidio doloso. ma come corresponsabile di un omicidio preter/intenzionale.
non è da studente di legge questa considerazione: la preterintenzionalità ricorre se il comportamento è atto a produrre gli effetti; ma se tu ha dato mandato di rigare la carrozzeria, e non di bruciare l'auto con dentro la persona, puoi essere imputabile solo in relazione al danneggiamento specifico, e il dolo eventuale rispetto all'omicidio riguarda solo l'esecutore;

Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
sarei esterno nella misura e nel modo della mia "identità" etnica, razziale, individuale. non solo in germania ma anche in piemonte, sebbene in piemonte ci sia una maggiore conoscenza del fenomeno dell'immigrazione dal sud e quindi mezzi e strutture adeguati alla bisogna, cioè al processo di integrazione.
stiamo parlando di circostanze, limitazioni oggettive; tu puoi pensare in termini "razziali", se credi; ma questo non cambia che per la legge se tu vuoi fare l'avvocato a Torino o Monaco di Baviera la tua identità etnica è irrilevante, e nessuno pone ostacoli; se attraversi il Volturno per andare a Roma non trovi pontifici che ti chiedono i documenti;
ma guarda. credo che lo stato rilevi nella misura in cui ha posto in essere un provvedimento legislativo, quale è il "testo unico sull'intermediazione finanziaria", e nella misura in cui quel testo deve essere materia di esame ai fini dell'abilitazione alla professione.
a parte che si parlava di agenzie di rating, e non di intermediazione, cose diverse; ma anche una regolamentazione dell'informazione non implica l'ingerenza statale nei contenuti; insomma, non ha alcun senso attribuire un peso rilevante allo stato su un ente che fa misurazioni e proiezioni in regime di concorrenza internazionale; perché chi investe boccia l'informazione inaffidabile;

al proposito ti ricordo sempre la necessità per i religiosi, anche per i laici, di "dare a dio quel che è di dio, a cesare quel che è di cesare."
cesare si impone, di necessità, quando sei soggetto a una legge; le religioni sono una pluralità, con l'opzione di non seguirne nessuna, e quindi nessuna necessità; solo facoltà.