Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
brava ! fai come quello che si mette in autostrada nelle giornate di punta e trascura le informazioni sulla viabilità: non vedo traffico sul raccordo, quindi vado
da millenni, il teatro e la letteratura anticipano temi e sensibilità che poi saranno diffuse; e, a loro volta, contribuiscono a definirle ideologicamente, creando miti, eroi, indicando comportamenti, archetipi in cui le persone si identificano; quando hai un conflitto tra legge e coscienza, viene fuori Antigone, che è ideologia; senza, mancherebbe un riferimento concettuale; lo stesso avviene col genitore separato;
Per me "fiction" significa semplicemente finzione, fantasia, immaginazione quindi non è realtà.
Sono una che se ha intenzione o necessità di mettersi in strada a prescindere dalle informazioni sulla viabilità si mette ugualmente in strada, magari mi farò la coda, oppure cercherò strade alternative.


sarebbe una considerazione sensata se in tutti i paesi "evoluti" non si facessero figli, mentre non è così; al contrario, la realtà dei fatti dimostra che i figli sono esattamente funzione diretta dell'evoluzione: li fanno le donne che lavorano e hanno tutele del lavoro e della maternità, e in misura proporzionale al reddito;
Non credo di aver detto che i paesi evoluti non fanno figli in senso assoluto, ma ne fanno molti meno, mi pare dalle statistiche ne nascano sempre meno, dei paesi sottosviluppati.
La frase in grassetto:
la realtà dei fatti (per me) è che l'uomo preistorico nonostante non avesse tutele sul lavoro faceva figli,probabilmente più di quelli che si fanno oggi nei paesi evoluti, per altri motivi certamente. Le generazioni passate, prebelliche, soprattutto povere, addirittura facevano 6-7 figli. Da noi anzi, paese evoluto, spesso le donne devono scegliere se mettere al mondo figli o lavorare. Mi dirai che nei paesi del nord le politiche favorevoli alla famiglia e alla maternità consentono di avere da uno a quattro figli tranquillamente e di questo ne do atto.
Ma secondo me non dipende dall'evoluzione o meno, ma nella società moderna dalle politiche attente a questo problema sociale.

esattamente: si importano famiglie adattabili al mancato sviluppo e progresso, ad una condizione regressiva, che nella nostra prospettiva auto-colpevolizzata ci sembra una forza;
sempre la realtà - quella dei dati, non delle chiacchiere - mostra che dopo un po' che stanno in Italia, pure le famiglie immigrate riducono la natalità e cominciano a farsi tante pippe come noialtri;


vedi, qui, rivolgendoti a Dark, esprimi un pensiero formalmente rispettoso;

quando parli di pippe mentali, però, esprimi un giudizio generale molto aggressivo, per cui la scelta diversa dalla tua sarebbe il frutto di una debolezza, di una carenza; non sei la prima quei, eh...
io avrei voluto figli; quando sarebbe stato possibile, mi sono fatto la pippa mentale di considerare la condizione esistenziale della mia compagna di allora, che li avrebbe pure fatti, come da sua estrazione tradizionalista, ma rimuovendo importanti fragilità che le facevano frequentare l'analisi tre volte alla settimana, conflitti importanti con la famiglia d'origine, ecc...
in una successiva relazione, in cui c'erano problemi diversi, non avrei avuto alcuna esitazione anche a prendermi figli già esistenti e farne di altri, perché la circostanza umana, con tutti i pro e i contro della realtà, era comunque favorevole, degna di essere percorsa ottimisticamente con tutte le incognite del caso; ora, io provo un certo disagio a leggere questi giudizi, e non perché mi immedesimi in Dark, o in altri qui, o perché mi senta personalmente giudicato, ché m'importa i'ggiusto, cioè poco;
il disagio lo avverto nella necessità di sminuire il valore delle scelte altrui - pippe mentali - a fronte delle proprie, che evidentemente hanno comportato o comportano costi esistenziali difficili da valutare e su cui non mi permetto nemmeno di esprimere ipotesi; scrivi:


non so se i tuoi figli sono già adulti e cosa pensino; ma l'idea di avere un "ritorno" alla sensatezza delle proprie scelte esistenziali misurabile su un qualcosa che dipende da quello che fanno, pensano o dicono di pensare, persone dotate di una loro autonomia, mi sembra di per sé un'idea molto fragile e caduca;

e non per un mio giudizio di merito su questa o quella scelta, ma proprio perché in ogni caso non si può sapere il costo personale di ciò che sembra "sano" a fronte di altre scelte, e quello che in effetti sarà il risultato, che dipende da un'infinità di elementi che possono essere in equilibrio o meno.
Non capisco perchè mescoli un post diretto a Dark con il discorso generalizzato che ho fatto sulla contrapposizione tra culture differenti, civiltà come la nostra che si fa"pippe mentali" inteso come ci facciamo tanti problemi che gli immigrati non si fanno( mi ci sono inclusa anch'io nelle pippe neh, non era intenzione giudicare scelte personali, ma solo di fare un discoso generale contrapposto).
Non è mia intenzione giudicare le scelte personali,naturalmente ognuno ha le sue ragioni e non è che per forza si debbano mettere al mondo figli per sentirsi realizzati, ma la natura fa comunque il suo corso, cioè quello di perpetrare la specie(umana in questo caso) e bilancia quindi non vedo perchè leghi le due cose insieme.


Come già esposto non era mia intenzione giudicare scelte personali ma guardare il fenomeno inquadrato in un contesto più ampio, tu hai legato le due cose che si trovano in due discorsi e contesti separati.
Se un giudizio generalizzato mi tocca, mi colpisce forse, perchè mi immedesimo, se evito d'immedesimarmi ma lo guardo con distacco in un contesto più ampio fa un effetto diverso, ok probabilmente è sbagliato dire "pippe mentali" , meglio dire "farsi problemi", problemi diversi delle società occidentali, da quelle più povere

Mi rendo conto che anch'io "non so parlar d'amore" e capace di farmi comprendere, forse meglio che mi taccio.