Citazione Originariamente Scritto da King Kong Visualizza Messaggio
Grazie, Dark Lady.
Da ignorante di economia e finanze lancerei per primo questo piano:

1) Tax free per i redditi inferiori ai 20,000 €/anno.
2) Controllo fiscale ogni 5 anni a tutte le attività con un imponibile fino a 100,000 €/anno.
3) Controllo fiscale ogni 3 anni a tutte le attività con un imponibile sopra i 100,000 €/anno.
...
Il finanziamento di tutti questi progetti penso di ottenerlo con una conseguente e meticolosa applicazione dei punti 2 e 3 intesi come lotta all'evasione e dalla realizzazione dei quali mi aspetto un gettito fiscale di straordinaria grandezza.
eh, magari fosse così facile...
la questione è parecchio "tecnica" e incasinata da elementi extra-fiscali, politici ed economici:

c'è un'evasione diffusissima, molto rilevante come somma, ma marginale per quel 95% di piccole imprese che costituiscono il tessuto nazionale; marginale nel senso che senza quell'evasione in molti casi verrebbe meno un precario equilibrio che consente a quelle imprese di sopravvivere;

a fronte, c'è una generale cultura politica di reciproca diffidenza tra privati-lavoro autonomo, e dipendenti dello stato, che ha prodotto questa sorta di precaria tregua armata al ribasso, generata da decenni di compromesso a debito:
lo stato tollera l'evasione, ma eroga servizi scadenti e funziona da ufficio di collocamento dove il mercato non domanda;

tecnicamente, l'unico modo economicamente sostenibile per controllare i flussi è quello informatizzato, con la riduzione drastica del circolante cartaceo e il pagamento elettronico anche per le spese minime;

il vero problema per il fisco però nasce dalla mancata armonizzazione dei livelli UE di tassazione e dal dumping fiscale; in questo senso, diventa essenziale la battaglia franco-tedesca in questo senso, visto che quei paesi hanno lo stesso nostro problema, visto che paesi UE con normative più lasche consentono l'elusione fiscale a grandi colossi e medie imprese

ad ogni modo, tutte le cose che vorresti fare, implicano investimenti immensamente superiori a quanto, nella migliore delle ipotesi, si potrebbe effettivamente recuperare di evasione a livello-Laffer, cioè un valore di tassazione complessiva che non deprima le attività, non abbia effetti recessivi;

purtroppo, il punto di partenza è che in Italia c'è patrimonio - anche se in parte sopravvalutato - ma non ci sono importanti fonti di ricchezza rinnovabile, imprese in forte crescita, innovative, ricerca e sviluppo, ecc...

perciò, per avere i soldi e fare le cose che descrivi, serve che i capitali vengano dall'estero ad investire, e contribuiscano direttamente o indirettamente, con le tasse; a sua volta, questa condizione dipende da alcune riforme:

giustizia civile, certezza delle regole, processi rapidi; fisco semplice, equo e gestibile, prevedibile, sburocratizzato; infrastrutture, strade, ferrovie e reti internet; disponibilità di personale qualificato, quindi scuola e università;
ci vuole tempo e collaborazione di tanti poteri diffusi;

oggi, se vuoi aprire un banco di castagnaccio con cui appena sopravvivi, se sei bravo, parti da almeno -5mila euro l'anno, tra contributi che non rivedrai mai, e commercialista; se provi a riformare il fisco, la lobby dei commercialisti si mette di traverso, perché l'80% di quelli campa sulle dichiarazioni di quel 95% di piccoli;
idem per la giustizia; la pletora di avvocati campa sul contenzioso abnorme, dovuto alla lentezza; siccome un processo civile dura in media una dozzina d'anni, all'inadempiente spesso conviene sostenerlo, e gli avvocati collaborano e ci campano.