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eh, magari fosse così facile...
la questione è parecchio "tecnica" e incasinata da elementi extra-fiscali, politici ed economici:
carissimo. io te lo dico: hai una confusione in testa che dio solo sa...
detto ciò la questione ovviamente non è tecnica, per il fatto stesso che chi la giudica tale non è, nella gran parte dei casi, un tecnico. non sono tecnico io e non lo sei neanche tu.


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c'è un'evasione diffusissima, molto rilevante come somma, ma marginale per quel 95% di piccole imprese che costituiscono il tessuto nazionale; marginale nel senso che senza quell'evasione in molti casi verrebbe meno un precario equilibrio che consente a quelle imprese di sopravvivere;
allora sull'evasione. io dalle mie parti come ti dicevo, so di imprese che campano con le banche, che a dirla tutta, sul piano dei denari di cui dispongono, sono simili a "filiali" delle poste, perché quei soldi sono pubblici. insomma i politici locali, o sedicenti tali, si mettono d'accordo e fondano una banca che però per il fisco è ovviamente una cooperativa, il che è tutto dire. ora le imprese che abbiamo, se si proietta il dato che ti propongo su un "range" di comuni con più o meno 15.000 abitanti, come quello in cui vivo, sono una decina a comune. queste imprese fanno il paio con le banche e con queste ultime "foraggiano" il consenso a quei politici che, cmq sia, rispondono ad altri politici, che raccolgono voti per altri politici ancora ecc. ecc. ora, "aprire" al mercato non è possibile perché noi italiani, ed è un bene, non abbiamo "il senso" del rischio, del mero "profitto", ecc. e ti posso assicurare che l'economia "in nero" è quella che fa leva su "bisogni" più "profondi" di quelli meramente economici, cioè fisici, insomma di salute, di sopravvivenza, ecc.

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a fronte, c'è una generale cultura politica di reciproca diffidenza tra privati-lavoro autonomo, e dipendenti dello stato, che ha prodotto questa sorta di precaria tregua armata al ribasso, generata da decenni di compromesso a debito:
lo stato tollera l'evasione, ma eroga servizi scadenti e funziona da ufficio di collocamento dove il mercato non domanda;
guarda: se cominciamo a considerare il piccolo imprenditore come qualcuno che è utile, anche allo stato, e non un criminale, allora ci possiamo trovare. se per te evasione vuol dire non pagare le tasse, è un conto. se invece per te vuol dire che lucrare sul lavoro altrui deve essere considerato un crimine, primi fra tutti dai politici, perché contrario alla cristianità, e al materialismo dialettico, allora capisci che non ci si trova. purtroppo le piccole imprese in italia sono nate da poco tempo. prima c'era lo stato. quindi capisco che è un po' come voler insegnare il mercato negli orfanotrofi rumeni. però insomma se non ci si prova, non ci si riesce. ecco.

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tecnicamente, l'unico modo economicamente sostenibile per controllare i flussi è quello informatizzato, con la riduzione drastica del circolante cartaceo e il pagamento elettronico anche per le spese minime;
si, guarda: facciamo i buoni pasto, come una volta.


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il vero problema per il fisco però nasce dalla mancata armonizzazione dei livelli UE di tassazione e dal dumping fiscale; in questo senso, diventa essenziale la battaglia franco-tedesca in questo senso, visto che quei paesi hanno lo stesso nostro problema, visto che paesi UE con normative più lasche consentono l'elusione fiscale a grandi colossi e medie imprese
allora. so che tu a volte scherzi. però ti ripeto che è un problema di livello economico. cioè i paesi ue c'hanno i soldi perché lavorano, e non solo perché c'hanno le sigarette e i biglietti della fortuna. se tu passi da voler concorrere con la romania a voler concorrere con la francia, allora quest'ultima anche se è "corta" te lo mette. ecco. le aziende francesi, mettiamo, sono così sviluppate da investire, a titolo di "multinazionali", nei paesi in via di sviluppo per farli "crescere". in italia a quanto ne so non abbiamo multinazionali. ecco: chiediti perché.

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ad ogni modo, tutte le cose che vorresti fare, implicano investimenti immensamente superiori a quanto, nella migliore delle ipotesi, si potrebbe effettivamente recuperare di evasione a livello-Laffer, cioè un valore di tassazione complessiva che non deprima le attività, non abbia effetti recessivi;
si. ovviamente quelli che pagano sono sempre i datori di lavoro. ma se io mantengo mettiamo 15 dipendenti, e gli pago contributi assicurazione e "straordinari", poi quello che guadagno, che è ovviamente "poco", per quanto detto, lo devo "versare" allo stato e così "campare" altri dieci dipendenti pubblici? ma il limite no? e so 70 anni porcaccia la miseria...

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purtroppo, il punto di partenza è che in Italia c'è patrimonio - anche se in parte sopravvalutato - ma non ci sono importanti fonti di ricchezza rinnovabile, imprese in forte crescita, innovative, ricerca e sviluppo, ecc...
ma servirebbero tutte 'ste cose? non hai "una casa"? direbbe il prete...

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perciò, per avere i soldi e fare le cose che descrivi, serve che i capitali vengano dall'estero ad investire, e contribuiscano direttamente o indirettamente, con le tasse; a sua volta, questa condizione dipende da alcune riforme:
si. ma quelli "non vedono l'ora" di pagare le tasse in italia. sono tutti là che aspettano di pagare le tasse "al posto nostro"...

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giustizia civile, certezza delle regole, processi rapidi; fisco semplice, equo e gestibile, prevedibile, sburocratizzato; infrastrutture, strade, ferrovie e reti internet; disponibilità di personale qualificato, quindi scuola e università;
ci vuole tempo e collaborazione di tanti poteri diffusi;
si. e tutto quello che scrivi è possibile. ad una condizione: che si paghino le tasse. chi le paga ste tasse? le paghi tu. no perché io come dicevo sono "nullatenente". anzi mo faccio na cosa: metto il contabilizzatore sul pc, anziché sul termosifone...

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oggi, se vuoi aprire un banco di castagnaccio con cui appena sopravvivi, se sei bravo, parti da almeno -5mila euro l'anno, tra contributi che non rivedrai mai, e commercialista; se provi a riformare il fisco, la lobby dei commercialisti si mette di traverso, perché l'80% di quelli campa sulle dichiarazioni di quel 95% di piccoli;
si. ma io partirei dal debito che si contrae con "la nascita". se già alla nascita si potessero pagare le tasse, sarebbe già qualcosa. insomma ci troveremmo in pari prima dei trenta. ecco. però sempre gli altri. non il prossimo: la francia.

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idem per la giustizia; la pletora di avvocati campa sul contenzioso abnorme, dovuto alla lentezza; siccome un processo civile dura in media una dozzina d'anni, all'inadempiente spesso conviene sostenerlo, e gli avvocati collaborano e ci campano.
allora. sugli avvocati. quelli veri sono più rari dei "farmacisti". sulla lunghezza dei processi, beh, ti regoli di conseguenza...abbi pietà...