posto che non rappresentano tutti la stessa cosa, io giudico solo le proposte concrete, normative;
non mi risulta che nessuna di queste persone abbia avanzato qualche proposta su qualche argomento; intendo cose concrete;
finché si parla si aiuti alle famiglie, io sono più che d'accordo;
ma non vedo altro, tanto meno qualcuno che perori una limitazione della libertà individuale di fronte a motivi importanti; a parte la Miriano, che è più una barzelletta da gossip; la giornalista benestante che può scrivere le sue amenità , facendo carriera e con quattro figli![]()
non capisco; con queste reiterate intrusioni in quella che presumi essere la mia vita privata cosa pensi di provocare ?L'unico sano sei te, che passi la vita davanti a un computer, solo, senza legami e senza figli.
credi che perda la calma e ti risponda in malo modo ? non mi conosci; posto che sono troppo pigro e per niente irascibile, sarebbe difficile concepire insulto peggiore di quello che ti rivolgi da solo quando ti produci in queste considerazioni sulla vita privata altrui, peraltro nei confronti di chi mai si è permesso di giudicare la tua;
anche perché subentra la pietà , di fronte ad un modo così angosciato di porsi; se io fossi così sbagliato, la cosa dovrebbe in qualche modo confortarti, nella certezza di essere nel giusto; di solito, chi prova questo sorride sereno; difficilmente critica;
oppure sei guidato dalla speranza che io sveli dettagli della mia vita, a soddisfare la tua cupidigia di gossip, l'immaginario che deve costruire personaggi da criticare in termini personali, triviali, non potendone confutare propriamente le idee ?
beh, mi spiace deluderti: i fatti miei, quelli rilevanti, non li vengo a raccontare certo qui e certamente non mi offende affatto che tu mi pensi solo e triste davanti al pc![]()
sai, a me delle etichette importa nulla; conta la capacità di comprendere gli altri, di condividere; io non giudico gli altri, senza per questo rinunciare alle mie idee; alla fine, il risultato è che discuto con tutti, ma non ho nemici irriducibili; con alcune persone c'è più affinità di sensibilità , con altre meno; ma trovo del buono in tutti, in alcuni più di frequente; gli interessati lo capiscono, persino quelli con i quali posso avere gli scontri più accesi sulle idee intendono perfettamente il mio rispetto per la loro persona, che non è una messinscena; e questo è il mio premio;Nell'illusione di essere al passo coi tempi, moderno, all'avanguardia,
tu riesci a trovare ragioni di conflitto con tutti, anche coi meglio disposti o più affini;
forse ti mancano talmente tanto persone da amare che cerchi smodatamente nemici, come da banner evangelico, direi frainteso
dal rimorso di aver fatto del male ad altri per far prevalere il mio desiderio non condiviso; ho cercato di fare del mio meglio, a volte guidato da principi, a volte dall'istinto, quando quelli non bastavano a capire le circostanze; cosa che immagino sia condivisa da molte persone qui; non mi sento affatto speciale; certo, tutto questo può avere dei costi; così è la vita; si prendono responsabilità e ogni scelta implica la rinuncia alle opportunità dismesse;libero (da chi? Da che cosa?)
beh, ma questo è un mero fatto; l'alternativa è che il Bene comune sia inteso come espressione di una minoranza; cosa ci sarebbe di più pregiato, a parte la soddisfazione nell'eventualità di far parte di quella minoranza ?con la definizione di Bene Comune e di Etica Morale a seconda della maggioranza e della "quasi totalità ".![]()
una minoranza di persone sostiene la liceità della pedofilia o dell'omicidio; secondo la tua logica, questi dovrebbero sentirsi legittimati perché vanno "controcorrente";
cos'altro è mai la morale se non ciò che la sensibilità diffusa e maggioritaria sente come comportamento doveroso ?
non ho mai scritto che si tratti di reazione e intolleranza da parte di quelle persone; solo che si tratta di un vicolo cieco;Chi invece denuncia i mali di questa Società , anelando un futuro migliore per le generazioni a venire, aperto agli Altri e alla Vita, col primato della Coscienza e dei Sentimenti, per te è retrogrado e intollerante: Ma ti rendi conto Axe?
reazionario e intollerante sei - effettivamente - tu, che interpreti a modo tuo, citi Mattarella e Bauman, il primato della coscienza e dei sentimenti, per poi smentire puntualmente entrambi, denunciando l'individualismo; è il tuo gioco delle tre carte solito: declamare Alte Parole e poi contraddirle nel denunciare il cattivo uso di quella libertà , quando non produce l'adesione ai tuoi valori;
ricordo la dichiarazione di un Ayatollah iraniano al momento di mettere fuori legge il partito comunista iraniano, dopo la rivoluzione: alla domanda del giornalista: ma vo, non avete dichiarato di aver ripristinato la libertà ? e quello: certo, ma i comunisti ne fanno un uso cattivo![]()
capita a tutti di invecchiare e non trovarsi in un mondo educato in modo diverso dal proprio, anche a riveriti vegliardi;"Oggi pretendiamo di avere tutto senza fatica: lavoro, guadagno, risultati, conoscenza. Ma le cose richiedono tempo, sacrificio ed energia, proprio come l’amore. Bauman interpreta così i mutamenti dei nostri legami. Il sociologo polacco ha chiarito che la quantità delle nostre relazioni è lo specchio di maggiore libertà e più tentazioni della nostra modernità ,
c'è un grande filosofo e musicologo, Theodor Adorno, riveritissimo e di cui ho grande stima; eppure, questi stronca la musica moderna come futile, a partire dal jazz, che io invece pratico, pur avendo una certa conoscenza anche del repertorio colto che Adorno incensa; beh, capita... e non è questione di gusti; Adorno scazza proprio sul terreno della complessità di linguaggio che poneva a criterio, una questione oggettiva;
e così lo sfogo del vecchio Bauman;
intellettuali o meno, sempre di esseri umani si tratta; andiamo a scuola e studiamo proprio per essere in grado di discernere di persona;
Bauman descrive solo la fine del suo mondo, in un processo che avverte doloroso, come ogni crescita per chi non fruisce di quella; è doloroso per i padri vedere che i figli prendono strade diverse, che i genitori non capiscono; ma l'intelligenza - e la memoria- dovrebbe ricordare che si è stati a propria volta giovani e incompresi, "deviati";
beh, io dovrei essere il prototipo di questa cosa, eppure se c'è una cosa che proprio sono riuscito ad evitare è esattamente la trasformazione dei sentimenti in merce;ma di pari passo è anche sinonimo di minor sicurezza ed equilibrio, questo perché abbiamo trasformato i sentimenti in merce, questo perché siamo impauriti e perennemente in conflitto con noi stessi.
questo lo faceva esattamente la famiglia tradizionale che piace a te, non a caso strutturata su un atto negoziale, un contratto, proprio come le transazioni di merci;
se c'è una cosa che nella famiglia tradizionale è stata sempre assente è proprio l'amore; e la crisi di quel modello è iniziata - a partire dai ceti borghesi - esattamente quando il sentimento romantico ha fatto irruzione nelle vite di persone altrimenti relegate all'impulso poco consapevole, privo di miti propri;
ci sono millenni di letteratura a testimoniare che le élites che se lo potevano permettere già avevano realizzato la cosa;
i canti trobadorici erano storie di corna: la regina sposata al re, non certo per amore, se la faceva col giovane cavaliere, e spesso gli eredi non erano legittimi...
non so chi abbia tradotto il testo, ma un sociologo serio, se non del tutto rincoglionito, non parlerebbe mai dei "valori di una volta", poiché il suo metodo professionale gli impone di individuare modelli specifici che si sono succeduti;Sicuramente saper amare è una cosa che si impara piano piano, sbagliando e risbagliando, crescendo e maturando, conoscendo noi stessi per capire chi siamo, cosa vogliamo in una relazione, cosa ci rende felici, cosa cerchiamo davvero nell’altra persona. Viviamo in una società liquida, in una modernità in cui non esiste più il concetto di comunità , ma di individuo spaesato e pieno di paure che cerca spasmodicamente di crearsi un’immagine per apparire, vittima di un consumismo che ha cancellato i valori di una volta.
beh, no; prima non era "l'amore" ma il contratto di matrimonio, esattamente una merce; la finzione di un legame, che secoli di letteratura hanno denunciato;Questo è il ritratto dell’individuo protagonista della modernità liquida, questo è il nostro ritratto. Nello scenario di crisi etica, economica e individuale, uno dei tanti valori che, come dice Bauman, è passato (metaforicamente) dall’essere solido a liquido, è l’amore.
Prima l’amore era una base solida e duratura, una delle certezze che l’individuo aveva, una sola e forte relazione stabile che durava, nel bene e nel male, tutta la vita. Questo perché prima si sapeva come coltivare un rapporto, ora anche l’amore è diventato soltanto uno dei nostri smartphone o vestiti da cambiare periodicamente. Oggi anche l’amore è diventato una merce del consumismo.
credi che l'etichetta di un giornale e di un pensatore mi inducano ad attribuire valore alle idee ?L’amore non è un oggetto preconfezionato e pronto per l’uso. È affidato alle nostre cure, ha bisogno di un impegno costante, di essere rigenerato, ricreato e resuscitato ogni giorno. L’amore ripaga quest’attenzione meravigliosamente."
Repubblica eh...non Famiglia Cristiana....
Bauman = Intollerante?
Bauman = Retrogrado? Anche lui?
io - e con me le scienze sociali, quelle di riferimento di Bauman - valuto che un comportamento "deviante" debba per forza essere minoritario, per definizione: deviare dalla sensibilità comune;
il sentimento romantico è entrato in corto circuito con gli assetti della famiglia, oramai da secoli, almeno per i ceti possidenti;
a prescindere da quello che possiamo desiderare tu, io, Bauman o il papa, c'è l'individuo, come i piedi dei tuoi figlioli, che sono cresciuti: prima portavano il 34, ora il 38 o il 43;
in questo momento tu li vedi scalzi, in crisi, e vorresti che calzassero ancora il 34, quasi glieli taglieresti quei piedi, come in Cina;
ma l'unica soluzione è avere scarpe della misura giusta, perché quei piedi non torneranno mai alla 34, nonostante la tua nostalgia di quando erano bambini.