Originariamente Scritto da
axeUgene
in Italia pochissimi avevano un titolo di studio, anche la sola 5a elementare;
ma nelle città e cittadine, gli artigiani, i bottegai, chi conduceva qualche forma di vita sociale, e anche i contadini liberi, proprietari di appezzamenti, soprattutto in Piemonte, Toscana, Lombardia, sapevano leggere - forse meno scrivere, se non era necessario - anche grazie ad un ventennio di scuola elementare obbligatoria portata da Bonaparte; solo i veri borghesi, pochissimi, erano in grado di percepire certe sottigliezze di un D'Azeglio o Cavour - che scrivevano per lo più in francese - ma un bollettino, un proclama rivoluzionario o patriottico di Mazzini o Garibaldi lo capivano tutti i non bifolchi, a Genova, Milano, in Ancona, a Roma come a Reggio Calabria o Napoli, perché di solito si trattava di temi molto concreti e di fresca memoria bonapartista:
la distribuzione delle terre dei latifondisti, l'abolizione delle decime alla Chiesa e altre servitù e privilegi nobiliari, il voto e il parlamento, la leva, il maggiorascato e i destini dei non primogeniti, i beni di mano-morta e le eredità; col Code Napoléon i figli prendevano quote uguali, di terra e beni; uno zio, ricco o meno che fosse, lasciava ai nipoti; con la Restaurazione, il primogenito, se c'era qualche ettaro di terra o una bottega artigiana, si pappava tutto e gli altri in genere cambiavano paese, mestiere, in genere con una retrocessione sociale, da condizioni già povere; se moriva lo zio, senza figli, di solito la Chiesa riusciva ad incamerare l'eredità con qualche trucco; con Napoleone, i collaterali erano più tutelati e, in caso di mancanza di eredi, prendeva lo stato;
sono cose importantissime per una società dell'epoca; per dire, in Piemonte, due secoli prima di Napoleone, per una ventina d'anni venne abolito il maggiorascato; mo', che significa ?
significa che improvvisamente il conte x e il barone y, che facevano i funzionari a Torino e vivevano di rendite da centinaia di ettari nei dintorni, nelle Langhe o in Monferrato, dovevano distribuire le loro eredità e doti tra i figli, che potevano anche essere diversi; nel giro di due decenni, prima che il privilegio del prius fosse ripristinato, si è creata una classe di proprietari terrieri che non aveva più il titolo, conservato dal primogenito, ma era dei conti o dei baroni, non più costretti alla carriera militare o ecclesiastica;
i possedimenti non bastavano a vivere di rendita da aristocratici, perciò costringevano a domandare modernità, innovazione nelle sementi e negli strumenti di produzione elaborati dagli artigiani e dall'industria, nei trasporti, nell'istruzione, nell'organizzazione burocratica, anche perché in Piemonte le tasse erano alte; ma questo è stato un motore impressionante di progresso, per uno staterello di suo piuttosto arretrato e reazionario.