il disastro cognitivo di quelle tesi è nell'assunto - assurdo - per cui non chiudendo le attività avrebbero lavorato lo stesso, e la clientela avrebbe continuato ad accedere come se il covid non ci fosse; @ Axe

Caro Axe, la stessa Hawke ti fa capire come le varie attività facciano assai presto a riprendere se vengono tolte le restrizioni. La gente stufa di costrizioni al bar e al ristorante, nei centri commerciali , ci va eccome. Ti ricordi di quanto i vari Speranza e Burioni si incaxxarono l'anno scorso per le "invasioni" sulle spiagge appena dato il via libera a maggio? Ti ricordi di come gli italiani furono trattati da irresponsabili? Il discorso sotto traccia era: "Ma come, vi ridiamo un po' di libertà e voi subito ve ne approfittate?".
Ora chi comanda ti dice che siamo in ripresa, che c'è un balzo economico, che "va tutto bene, madama la marchesa". Certo, per lor signori va tutto bene, cosa gliene frega degli esercenti che hanno dovuto chiudere, della disoccupazione a livelli tragici, delle famiglie rovinate e delle file alla Caritas? Un'altra cosa. Mi danno la nausea tutte quelle affermazioni che suonano più o meno così: "Il covid ha costretto alle chiusure, vediamo se il covid permetterà di riaprire". Mi danno fastidio perché è come se fosse il covid a imporre le limitazioni, e non chi ci governa coadiuvato da alcuni pseudoscienziati. Naturalmente potranno essere giuste alcune limitazioni, ma non mi si venga a dire "è stato il covid". Perché il covid non possiede dei seggi al Parlamento come partito politico. Lì ci risiedono dei culi ingombranti e ben precisi. E sono quei culi a prendere le decisioni. NON il covid!