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Risultati da 61 a 75 di 91

Discussione: Condizione femminile: Costanza Miriano...e le altre

  1. #61
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    A te piace complicarti la vita!
    pensa che oltre 15 anni in un forum in cui militavo prima di questo, mi era venuto in mente di concupire - era bella - una lombarda sposata con uno col mio stesso cognome per la sola soddisfazione di non farle provare imbarazzo alla reception degli alberghi
    Ho un amico che apposta si sceglie quelle impegnate. Mi dice: "Così non possono pretendere nulla da me".
    non è sempre detto, ma in effetti, più nobilmente, la circostanza può creare legami in una certa misura mondati da tanti originari bug di potere e possesso delle relazioni ordinarie;

    se affronti un percorso del genere, quella persona ti deve piacere davvero tanto, e viceversa; lo capiscono entrambi e il riconoscimento di questo è una cosa potentissima che, con tutte le cautele e postille, di solito annega o latita da subito nelle relazioni ordinarie, perché l'immaginario corre in avanti, dove con la persona impegnata si deve davvero soffermare molto sull'altro e basta, senza progetti o bonus extra.
    c'� del lardo in Garfagnana

  2. #62
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  3. #63
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    La uallerogamia.

  4. #64
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Il vero pericolo è economico: perchè per creare consumi (e quindi fare soldi) serve far aumentare la popolazione.
    Poi, quando è troppa si fanno le guerre, che servono a ridimensionare la popolazione a far ricostruire (e quindi a fare soldi).
    Così si sta distruggendo la Terra, da sempre.

    Aperta parentesi: il 24 luglio 2025 è stato il Earth Overshoot Day.
    In Italia abbiamo fatto meglio. Il 6 maggio l'Italia ha esaurito le risorse che il pianeta è in grado di rigenerare in un anno.
    Da quella data in poi, il paese vive "a debito" ecologico, consumando più di quanto la natura può ricostituire. Per quanto riguarda il mondo intero, il 24 luglio è il giorno in cui si stima che l'umanità abbia esaurito le risorse rinnovabili che la Terra può produrre in un anno.

    Anche scegliere di riprodursi è un atto di libera scelta.
    Spazio alla libera riflessione, sia indoor che outdoor.
    Se 2+2 fa ancora 4 io l'ho capita così la tua risposta: aprirsi alla Vita è il vero egoismo, zero figli la vera scelta responsabile. Non c'è che dire, complimenti!

    "Le culle vuote sono l’immagine di un Paese ripiegato sul presente, incapace di pensare al futuro in prospettiva emancipativa. Non si è più disposti a fare sacrifici per proiettare in avanti, attraverso i figli, le proprie speranze e dunque la propria lettura della realtà. Inoltre, la stessa dinamica complessa alla base dell’innalzamento della razionalità sociale crea le condizioni per lo sviluppo di concomitanti dinamiche fortemente irrazionali.

    L’età post-moderna non solo si accorda con un innegabile incremento della velocizzazione sociale, ma determina le condizioni per una progressiva de-strutturazione delle condizioni che garantivano alla natalità il suo carattere di sintesi intergenerazionale.

    Un’altra sorgente di oblio riguarda quei processi che privano la vita sociale di una autentica dimensione locale ed umanizzante, con la cultura massificata della megalopoli - ed un consumismo svincolato da ogni cultura del lavoro - che cancellano la capacità dei gruppi umani di costruire relazioni sociali durevoli. Perchè mettere al mondo un figlio in simili condizioni contestuali? L’individualismo possessivo tipico del nostro tempo, da un lato garantisce le migliori condizioni per posizionare il self brand all’interno delle logiche sociali di riconoscimento, ma riduce di molto la qualità degli orizzonti psico-relazionali, impedendo di fatto l’accettazione della sfida della genitorialità.

    Se la pienezza di vita oggi è data dal maggior numero di esperienze e successi ottenibili e se la vita buona è da realizzarsi pienamente nell’al di qua – senza presupporre un’esistenza più elevata – il mondo in cui viviamo ha molto più da offrire rispetto alle possibilità di sperimentarne le ricchezze, anche in una intera esistenza. Si sceglie dunque di non diventare genitori abdicando ad un culto del sé che si nutre di una felicità paradossale, dove il tempo percepito dal singolo diverge drammaticamente dal tempo del mondo.

    ROSSANO BUCCIONI - sociologo

    https://www.corriereadriatico.it/edi...e-7068926.html

    Dottore di Ricerca in Sociologia presso l'Università di Parma, Rossano Buccioni si occupa prevalentemente di sociologia della salute e collabora da diversi anni con la cattedra di "Teoria sociologica" dell'Università di Urbino e con la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Università di Camerino dove insegna "Elementi di bioetica".
    amate i vostri nemici

  5. #65
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    La dura verità è che una relazione muore nel momento in cui uno/a crede di possedere l'altra/o e se si parte con l'idea che uno/a debba essere sottomessa all'altro/a si è già fallito prima di incominciare.
    Ho provato a spiegartelo io, senza successo. Vediamo se, passando la parola direttamente a Costanza, il risultato sarà identico...

    "Allora, la parola è usata da san Paolo in una logica completamente opposta a quella del mondo, che legge tutto nell’ottica del dominio, del potere, e che per noi cristiani va capovolta completamente (d’altra parte il nostro Re sta in croce). Quindi la proposta di san Paolo è per i battezzati che intendano prendere sul serio la cosa. Quando dice alle donne di accettare di stare sotto, non pensa affatto che siano inferiori. Anzi, è al cristianesimo che dobbiamo la prima vera grande rivalutazione delle donne. La sottomissione di cui parla Paolo è un regalo, libero come ogni regalo, che sennò sarebbe una tassa. È un regalo di sé spontaneo, fatto per amore.
    Tutta questa storia quindi non ha molto, anzi proprio niente a che fare con la divisione dei compiti pratici. Anche una donna che lavora, e che lo fa ad alto livello, può essere sottomessa se ascolta il marito, lo rispetta, tiene in gran conto le sue opinioni. Io invito le donne alla sottomissione, ma nel frattempo scrivo libri, faccio conferenze, lavoro alla Rai, e faccio mille altre cose poco bigotte e oscurantiste, tipo correre maratone in pantaloncini corti. Credo comunque che le donne si debbano riappropriare della loro vocazione all’accoglienza della vita, quella che viene dal loro essere morbide, capaci di ricucire i rapporti, di fare spazio, di intessere relazioni, di tirare fuori da tutti il meglio. Che mettano questo loro genio femminile in cima alle priorità. Non c’entra niente con il trovare un marito ricco da (fingere di ) sopportare in cambio di sicurezza economica. C’entra invece con la lealtà, la dedizione, la dolcezza."

    https://costanzamiriano.com/2019/03/...ii-sottomessa/
    amate i vostri nemici

  6. #66
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Sempre detto che i giapponesi sono troppo avanti! Capiscono sempre tutto prima degli altri! Sono un popolo decisamente evoluto, molto più del resto del mondo!
    Ecco, tempo un paio d'anni e sarai sologama anche te: Dark sposerà Lady. Sarà un tripudio, l'esaltazione dell'affermazione di sé. Forse raggiungerai anche l'orgasmo!
    amate i vostri nemici

  7. #67
    Opinionista L'avatar di Astrid
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ho provato a spiegartelo io, senza successo. Vediamo se, passando la parola direttamente a Costanza, il risultato sarà identico...

    "Allora, la parola è usata da san Paolo in una logica completamente opposta a quella del mondo, che legge tutto nell’ottica del dominio, del potere, e che per noi cristiani va capovolta completamente (d’altra parte il nostro Re sta in croce). Quindi la proposta di san Paolo è per i battezzati che intendano prendere sul serio la cosa. Quando dice alle donne di accettare di stare sotto, non pensa affatto che siano inferiori. Anzi, è al cristianesimo che dobbiamo la prima vera grande rivalutazione delle donne. La sottomissione di cui parla Paolo è un regalo, libero come ogni regalo, che sennò sarebbe una tassa. È un regalo di sé spontaneo, fatto per amore.
    Tutta questa storia quindi non ha molto, anzi proprio niente a che fare con la divisione dei compiti pratici. Anche una donna che lavora, e che lo fa ad alto livello, può essere sottomessa se ascolta il marito, lo rispetta, tiene in gran conto le sue opinioni. Io invito le donne alla sottomissione, ma nel frattempo scrivo libri, faccio conferenze, lavoro alla Rai, e faccio mille altre cose poco bigotte e oscurantiste, tipo correre maratone in pantaloncini corti. Credo comunque che le donne si debbano riappropriare della loro vocazione all’accoglienza della vita, quella che viene dal loro essere morbide, capaci di ricucire i rapporti, di fare spazio, di intessere relazioni, di tirare fuori da tutti il meglio. Che mettano questo loro genio femminile in cima alle priorità. Non c’entra niente con il trovare un marito ricco da (fingere di ) sopportare in cambio di sicurezza economica. C’entra invece con la lealtà, la dedizione, la dolcezza."

    https://costanzamiriano.com/2019/03/...ii-sottomessa/
    Rileggiti i sermini che ho postato sopra.
    Però leggili, bene. Capendo il significato delle parole, non mettendoci interpretazioni pro domo tua.

    Ma perchè anche il marito non deve essere sottomesso?
    E perchè la moglie non deve amare il marito?
    Perchè, se leggi il predicozzo, è spiegato bene: il marito ha il dovere di amare la moglie e la moglie quello di stare a l marito sottomessa.
    Non è una situazione paritetica.
    Infatti 1 + 1 non da due nella coppia che proponi tu.
    Devono amarsi reciprocamente e non essere sottomessi l'uno all'altra: solo così i matrimoni funzionano.
    E sai perchè? Perchè cìè il piacere di stare insieme. E parlo di piacere emotivo, non materiale - sia in senso economico che carnale -.
    Stare insieme non deve richiedere fatica ma slancio.
    Non lo si fa per bisogno, ergo sudditanza, ma per desiderio "puro".
    Tu continua a pensare come un patriarca.
    Io, che ho assaggiato il patriarcato, ma dalla caverna sono uscita, e so cosa fa e come funziona, ti lascio con le tue convinzioni, nella tua caverna.
    Buona giornata

  8. #68
    Opinionista L'avatar di Astrid
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    Se 2+2 fa ancora 4 io l'ho capita così la tua risposta: aprirsi alla Vita è il vero egoismo, zero figli la vera scelta responsabile. Non c'è che dire, complimenti!

    "Le culle vuote sono l’immagine di un Paese ripiegato sul presente, incapace di pensare al futuro in prospettiva emancipativa. Non si è più disposti a fare sacrifici per proiettare in avanti, attraverso i figli, le proprie speranze e dunque la propria lettura della realtà. Inoltre, la stessa dinamica complessa alla base dell’innalzamento della razionalità sociale crea le condizioni per lo sviluppo di concomitanti dinamiche fortemente irrazionali.

    L’età post-moderna non solo si accorda con un innegabile incremento della velocizzazione sociale, ma determina le condizioni per una progressiva de-strutturazione delle condizioni che garantivano alla natalità il suo carattere di sintesi intergenerazionale.

    Un’altra sorgente di oblio riguarda quei processi che privano la vita sociale di una autentica dimensione locale ed umanizzante, con la cultura massificata della megalopoli - ed un consumismo svincolato da ogni cultura del lavoro - che cancellano la capacità dei gruppi umani di costruire relazioni sociali durevoli. Perchè mettere al mondo un figlio in simili condizioni contestuali? L’individualismo possessivo tipico del nostro tempo, da un lato garantisce le migliori condizioni per posizionare il self brand all’interno delle logiche sociali di riconoscimento, ma riduce di molto la qualità degli orizzonti psico-relazionali, impedendo di fatto l’accettazione della sfida della genitorialità.

    Se la pienezza di vita oggi è data dal maggior numero di esperienze e successi ottenibili e se la vita buona è da realizzarsi pienamente nell’al di qua – senza presupporre un’esistenza più elevata – il mondo in cui viviamo ha molto più da offrire rispetto alle possibilità di sperimentarne le ricchezze, anche in una intera esistenza. Si sceglie dunque di non diventare genitori abdicando ad un culto del sé che si nutre di una felicità paradossale, dove il tempo percepito dal singolo diverge drammaticamente dal tempo del mondo.

    ROSSANO BUCCIONI - sociologo

    https://www.corriereadriatico.it/edi...e-7068926.html

    Dottore di Ricerca in Sociologia presso l'Università di Parma, Rossano Buccioni si occupa prevalentemente di sociologia della salute e collabora da diversi anni con la cattedra di "Teoria sociologica" dell'Università di Urbino e con la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Università di Camerino dove insegna "Elementi di bioetica".
    Ci fosse una volta, una, che mi dai una risposta partorita dalla tua testa.
    Teoria sociologica: tu saidi cosa tratta la teoria, vero?
    La vita è teorica o pratica, secondo te?
    La gente vive di teoria o di pane?
    A Gaza vivono di teoria della fame o di fame vera?
    Le persone vivono incertezza economica (quella che le fa praticamente andare a cercare migliori condizioni all'estero, per intenderci) o stanno bene e si possono permettere di sfornare figli per la patria?
    Siamo in una società che agevola così tanto le nascite? Ci sono abbastanza asili, sussidi per chi ha più di un figlio e gli serve un aiuto per gestirlo, ci sono abbastanza parchi gioco, pediatri, reparti maternità attrezzati per neonati nati prematuri, insegnanti con metodi e contenuti aggiornati,...
    Senza esperienza, nella società di oggi, finisci sbranato.
    Non è che se uno vive in un paesello ameno, in mezzo agli ulivi e agli oleandri, sia per tutti così.
    Mai dire a qualcuno cosa deve fare fino a che non si è camminato con le sue scarpe.

  9. #69
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Forse raggiungerai anche l'orgasmo!
    Da sola? Già lo faccio, grazie.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  10. #70
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Rileggiti i sermini che ho postato sopra.
    Però leggili, bene. Capendo il significato delle parole, non mettendoci interpretazioni pro domo tua.

    Ma perchè anche il marito non deve essere sottomesso?
    E perchè la moglie non deve amare il marito?
    Perchè, se leggi il predicozzo, è spiegato bene: il marito ha il dovere di amare la moglie e la moglie quello di stare a l marito sottomessa.
    Non è una situazione paritetica.
    Infatti 1 + 1 non da due nella coppia che proponi tu.
    Devono amarsi reciprocamente e non essere sottomessi l'uno all'altra: solo così i matrimoni funzionano.
    E sai perchè? Perchè cìè il piacere di stare insieme. E parlo di piacere emotivo, non materiale - sia in senso economico che carnale -.
    Stare insieme non deve richiedere fatica ma slancio.
    Non lo si fa per bisogno, ergo sudditanza, ma per desiderio "puro".
    Tu continua a pensare come un patriarca.
    Io, che ho assaggiato il patriarcato, ma dalla caverna sono uscita, e so cosa fa e come funziona, ti lascio con le tue convinzioni, nella tua caverna.
    Buona giornata

    Brava.
    Ma chi è indottrinato, questi concetti non li capisce.
    Stare insieme è un'alleanza, una comunione di intenti alla pari. E' sostegno reciproco, dove un giorno posso essere in condizione di debolezza e fragilità io e domani può esserlo il mio compagno/marito. E' tendersi una mano reciprocamente per aiutarsi.
    E' camminare allo stesso passo, facendo ognuno le proprie scelte e il proprio percorso, con il sostegno dell'altro.
    Tu fai benissimo a tenerti alla larga dal patriarcato. Io pure l'ho vissuto, da figlia, e non vorrò mai più averci a che fare.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  11. #71
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    Infatti la definizione di "triplice intesa" è utile in caso di coppia numerosa.

  12. #72
    Costanza di qua, Costanza di là, Costanza di sopra, sotto, a destra, a sinistra...non mi dilungo in quali altri posti potrebbe esserne utile/coadiuvante la lettura, o...la pagina scritta (opportunamente stropicciata e ammorbidita ). Che costanza, pero'....

    E di un'altra filosofa, scrittrice...mistica francese, considerata da Paolo VI una delle persone più influenti della sua vita....Simone Weil, @conogelato, hai letto qualcosa? Ne hai, almeno, sentito parlare?...No, non la ex-presidente del parlamento europeo: quella é Veil, con la V semplice.
    Ecco i link. Testi originali. Sei poliglotta, anche nel gallico idioma, mi pare.

    https://classiques.uqam.ca/classique...racinement.pdf
    https://classiques.uqam.ca/classique...r_et_grace.pdf


    E cosa dice, in poche parole, la Weil (No, non ho la familiarità di chiamarla Simona o Simonuccia)?

    Per Simone Weil, la donna non è definibile a partire da categorie biologiche o sociali statiche, ma va pensata come persona in relazione a un ordine trascendente. Contrariamente a ogni visione essenzialista o ideologica, Weil rifiuta di assegnare alla donna un’identità “di ruolo” (madre, sposa, angelo del focolare), perché la vera dignità dell’essere umano, quale ne possa essere il genere, risiede nella sua capacità di attenzione, di accoglienza del bene e di sottomissione al reale.

    Nel suo pensiero troviamo una critica profonda alla reificazione dell’umano in tutte le sue forme. La donna è spesso, storicamente, doppiamente schiacciata: sia dalla forza materiale del potere (che la opprime), sia da un’illusione spirituale che la inchioda a ruoli mitizzati. In L’enracinement sua opera fondamentale, Weil denuncia le “false radici” che legano le persone a strutture oppressive, inclusi i miti della nazione, della famiglia e del lavoro, e questa analisi è estendibile alla condizione femminile: la donna, per essere libera, deve riconoscere e sottrarsi a queste mistificazioni.

    La vera emancipazione, é accesso a una verità impersonale , quella del bene, che trascende il genere. E così deve essere anche la condizione femminile: non dominio, ma libertà attraverso la giustizia e la luce dell’attenzione.

    Copia conforme o copincolla della onnipresente Costanzina?
    Non mi pare proprio:
    Se confrontiamo la visione della donna di Simone Weil con quella di Costanzella, propostaci e copincollata ovunque ed in tutte le salse, l’antitesi è netta. Direi, ossimorica. :mmh?: Per Weil, la sottomissione autentica non è adesione a un ruolo, né tanto meno obbedienza a un ordine patriarcale: è un atto interiore di svuotamento del sé, per fare spazio alla verità e al bene impersonale. Al contrario, la proposta di Costanziella, per quanto infiocchettata e ben mediatizzabile alla salsa di fede cristiana, reintroduce una teologia dei ruoli che Weil avrebbe giudicato una caricatura spirituale.

    Per Simone Weil, la donna non si realizza accettando un posto “nella creazione” secondo schemi prestabiliti (moglie, madre, aiutante), ma solo nella misura in cui diventa soggetto attento, capace di rinunciare all’ego senza rinunciare alla libertà. Ne "La pesanteur et la grace", scrive:
    "Ce qui est sacré, bien au-dessus de la personne, c’est l’ordre du monde.
    L’ordre, la beauté du monde, est le reflet de la sagesse divine.
    Accepter cet ordre, c’est obéir à une nécessité impersonnelle.
    C’est cela la vraie soumission. Non à l’homme, mais à Dieu à travers l’impersonnel.
    "
    “Ciò che è sacro, ben al di sopra della persona, è l’ordine del mondo. L’ordine, la bellezza del mondo è il riflesso della saggezza divina. Accettare questo ordine significa obbedire a una necessità impersonale. Questa è la vera sottomissione. Non all’uomo, ma a Dio attraverso l’impersonale.”

    La visione di Costanzuccia, invece, punta (subdolamente) a "sacralizzare" la disuguaglianza, naturalizzando ruoli storicamente imposti come se fossero eterni.

    Simone Weil non propone ribellione, ma de-creazione: un atto spirituale profondissimo, che non ha nulla a che fare con il sorridere obbedienti al marito. La donna non è “vocata alla sottomissione” , ma solo, come ogni essere umano, alla verità.
    Ed è solo lì che si salva.
    Quindi criticando qualsiasi etica fondata sulla subordinazione personale non é né un copincolla, né una copiaconforme dell'illustre prossima Santa Costanza-bis.*

    E come diceva quel tale:"Cosi' é ( se vi pare)."

    *(il Mausoleo, sulla Nomentana a Roma, già ce sta)
    Ultima modifica di restodelcarlino; 29-07-2025 alle 15:18

  13. #73
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Rileggiti i sermini che ho postato sopra.
    Però leggili, bene. Capendo il significato delle parole, non mettendoci interpretazioni pro domo tua.

    Ma perchè anche il marito non deve essere sottomesso?
    E perchè la moglie non deve amare il marito?
    Perchè, se leggi il predicozzo, è spiegato bene: il marito ha il dovere di amare la moglie e la moglie quello di stare a l marito sottomessa.
    Non è una situazione paritetica.
    Infatti 1 + 1 non da due nella coppia che proponi tu.
    Devono amarsi reciprocamente e non essere sottomessi l'uno all'altra: solo così i matrimoni funzionano.
    E sai perchè? Perchè cìè il piacere di stare insieme. E parlo di piacere emotivo, non materiale - sia in senso economico che carnale -.
    Stare insieme non deve richiedere fatica ma slancio.
    Non lo si fa per bisogno, ergo sudditanza, ma per desiderio "puro".
    Tu continua a pensare come un patriarca.
    Io, che ho assaggiato il patriarcato, ma dalla caverna sono uscita, e so cosa fa e come funziona, ti lascio con le tue convinzioni, nella tua caverna.
    Buona giornata
    Vuoi che te lo scriva in caratteri cubitali?

    "SIATE SOTTOMESSI GLI UNI GLI ALTRI"

    Te l'ha spiegato anche Costanza cosa si intende per sottomissione reciproca. Non una cosa negativa, arcaica, delle caverne. Quanto piuttosto dare la Vita per l'Altro! Anche quando non è come lo vorremmo.
    amate i vostri nemici

  14. #74
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Ci fosse una volta, una, che mi dai una risposta partorita dalla tua testa.
    Teoria sociologica: tu saidi cosa tratta la teoria, vero?
    La vita è teorica o pratica, secondo te?
    La gente vive di teoria o di pane?
    A Gaza vivono di teoria della fame o di fame vera?
    Le persone vivono incertezza economica (quella che le fa praticamente andare a cercare migliori condizioni all'estero, per intenderci) o stanno bene e si possono permettere di sfornare figli per la patria?
    Siamo in una società che agevola così tanto le nascite? Ci sono abbastanza asili, sussidi per chi ha più di un figlio e gli serve un aiuto per gestirlo, ci sono abbastanza parchi gioco, pediatri, reparti maternità attrezzati per neonati nati prematuri, insegnanti con metodi e contenuti aggiornati,...
    Senza esperienza, nella società di oggi, finisci sbranato.
    Non è che se uno vive in un paesello ameno, in mezzo agli ulivi e agli oleandri, sia per tutti così.
    Mai dire a qualcuno cosa deve fare fino a che non si è camminato con le sue scarpe.
    Astrid va bene, non mettiamoci a litigare: tutte le cose che hai elencato sono vere. questa organizzazione sociale favorisce il profitto, non certo la Vita. Ma credimi, a monte di quella economica, la crisi demografica è valoriale. Non amiamo più la Vita in quanto tale. Non ne riconosciamo più la bellezza, lo splendore, la meraviglia! Prima di pensare a un figlio, facciamo mille calcoli matematici. Invece di considerarlo un Dono, pensiamo sia essenzialmente un costo.
    amate i vostri nemici

  15. #75
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Da sola? Già lo faccio, grazie.
    Fra un letto e un altro: ho capito.

    Buon proseguimento allora!
    amate i vostri nemici

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