appunto, perché si è fatta esperienza della rottura e dei suoi motivi, e quando si sceglie di nuovo lo si fa con maggiore vigilanza; ma l'errore precedente era dovuto all'inesperienza di qualcosa su cui si sarebbe potuto essere istruiti di più e nevrotizzati di meno;
l'intento lo capisco, ma in effetti i suoi risultati non sono quelli che si crede di intuire; i figli non recepiscono quello che credi razionalmente di comunicare, ma fanno altri conti, e quelli si sedimentano:
se tu dici loro che una cosa è sbagliata ma loro la desiderano e la percepiscono come ordinaria - già lo vedi in termini di emulazione degli altri bambini, dei loro consumi, mode - si sentiranno in colpa per questo; e, magari per compiacerti sinceramente, aderiranno al tuo precetto, faranno uno sforzo per conformarsi, rimuovendo quel desiderio, che però finisce da qualche parte; oppure fingeranno, imparando così a mentirti più consapevolmente, perché dipendono dal tuo giudizio, covando una contrapposizione opportunistica;
se, magari più in là, nell'età del conflitto, si metteranno in competizione, cercheranno apposta quel comportamento, anche se non interessa loro troppo, solo come grimaldello di autonomia; c'è gente che si sposa con persone inadatte, proprio per far dispetto a genitori invadenti;
se poi hanno l'impressione che neghi loro quanto concedi a te stessa, ti odieranno; se neghi a te stessa quello che loro desiderano, ti odieranno inconsapevolmente e si sentiranno in colpa, perché col tuo affetto li stai ricattando emotivamente ad emularli; i genitori che soffrono tracciano - quasi sempre inconsapevolmente - proprio questi recinti emotivi tipici delle figure passive:
se mi vuoi bene, devi soffrire come me;
saranno comunque condizionati, come è inevitabile nell'educazione; il punto è solo nella scelta del modo che si ritiene più produttivo nel farlo, ma date le circostanze reali, non quelle immaginarie a conforto del proprio imbarazzo;
l'impulso sessuale svincolato da implicazioni sentimentali c'è nel bagaglio di qualsiasi persona; rimuoverlo non aiuta le persone a gestirlo, perché quello resta lì, si sedimenta e poi riemerge; nel sesso coniugale, per tanti motivi, spesso proprio legati all'ideologia sentimentale, questa rimozione è un grosso elemento di crisi, perché si creano scomparti morali di intimità;
oggi un po' meno; ma ti posso assicurare che per i 20enni della mia età - anni 80, non la preistoria - praticare del sesso orale a una donna era quasi impensabile, faceva schifo a tutti i miei amici, ragazzi borghesi di Roma-nord, non rurali della Sabina; e, in genere, il piacere femminile era un oggetto sconosciuto; il mio migliore amico - non un troglodita, ed eravamo quasi 30enni - al mio suggerimento mi prese per il culo per anni, dicendo che mi atteggiavo a "raffinato"
oggi, se dopo due volte a una non gliela lecchi - a parte le pochissime a cui piace passare subito ad altro - quella ti molla un pedatone nel didietro
cosa è successo nel frattempo ? il porno di massa - cioè, il mercato - che con l'home video ha reso normale ed agibile un desiderio femminile basilare, prima rimosso da donne e uomini come una prassi quasi pervertita, da ambienti malsani, intellettuali libertini, lettori di Sade, ecc...
ma non è intervenuta l'educazione; e, assieme a quel risultato positivo, se ne sono determinati molti altri piuttosto discutibili;
e oggi, quello spazio dell'immaginario desiderante continua ad essere monopolio del porno diffuso, non solo quello esplicito delle clip, ma di tutto il sistema di segni e convenzioni che si sono affermati con lo sdoganamento del pop-porno;
se è dappertutto, i ragazzi penseranno che sono così anche i genitori, ma di nascosto; cosa possono capire di un discorso che rimuove quelle pulsioni, o le condiziona a costrutti di ideologia sentimentale che non contemplano quel lato del desiderio ?
qui non si tratta di insegnare ai ragazzini a fare sesso disinibito con chiunque, ma proprio di evitare una menzogna, inutile e dannosa, sulla realtà di quelle pulsioni; primo perché è una menzogna, e mina la fiducia; secondo perché comunque non ottiene il risultato sperato, ma sedimenta rimozioni;