Citazione Originariamente Scritto da Magiostrina Visualizza Messaggio
Ormai l'ho capita la tua visione della coppia e della questione, auspichi un ritorno al passato in cui le persone non investivano troppo nel sentimento perchè, come hai ricordato, i matrimoni servivano a difendere il patrimonio, e infatti i maltrattamenti in famiglia erano ordinaria amministrazione (se non c'è amore come può esserci riguardo).
ma nemmeno per idea; non hai capito una cippalippa: io sto solo postulando un approccio razionale alla questione, a partire da ciò che è possibile osservare, sia scientificamente, sia a livello comportamentale/sociale;
se uno mi dice che il suo fine è la famiglia indissolubile, io gli rispondo che per volerla in quel modo si devono disinnescare in modo sostenibile la passione e il desiderio; ma questo non significa che io propenda per questa soluzione;

Oggi si tratterebbe di amare ricordandosi ogni giorno che domani uno dei due potrebbe voler cambiare idea, certamente questo aiuterebbe a non soffrire troppo in caso di separazione, ma solo perchè sarebbe un blando amore.
in base a quale concezione dell'"amore" ?
il bug di questi tuoi ragionamenti sta nella rimozione permanente dell'osservazione dei meccanismi che presiedono alla formazione di una coppia impegnata, quando un osservatore non prevenuto, vista la labilità patente dei vincoli di coppi, dovrebbe concludere facilmente che si verificano equivoci all'origine; ed è su questi che bisognerebbe intervenire;

L'altra faccia della medaglia sarebbe un diminuito impegno su tutti gli aspetti della coppia-famiglia, come ad esempio il fare i figli.
e perché mai ? al contrario, la consapevolezza sulla natura del legame di coppia consentirebbe proprio di isolare e individuare l'attitudine di un partner ad essere un genitore responsabile, a prescindere dalla sua qualità di partner sessuale;
Sono convinta che già oggi sia così, non devi più aspettare Axe, la tua visione è già realizzata. La gente sta insieme alla giornata, con impegno a termine, perchè in fondo la precarietà contraddistingue tanti aspetti della nostra società e ormai ci siamo abituati.
la mia visione è parecchio diversa da quella superficiale che mi attribuisci; quello che ti sembra di vedere è solo una reazione di fuga, laddove io postulo qualcosa di molto diverso e attivo;

Per il resto, anche i tumuli sono a scadenza La gente aspetta che i figli diventino grandi e poi magari si separa, nel frattempo si consola come può.
nel frattempo si invecchia, ci si deprime, ci si tappa in casa pur di non essere sollecitati al confronto con un'esistenza deprimente, ci si ammala, si propalano nevrosi ai figli, si soffre inutilmente, si spalma il feedback di sofferenza sugli altri;

Ma poi ci sono tanti casi, ci sono pure tanti che fanno prove tecniche di separazione con le scappatelle, magari poi ci ripensano. Come dici tu, si rieducano alla relazione
a me pare che questi tentativi trovino una quotidiana risposta violenta, fino all'omicidio;
Cmq per quanto vuoi rieducare, se investi fiducia in una relazione la delusione sarà cocente, perchè siamo fatti così e lo puoi vedere in tutti i campi dei sentimenti (amicizia, lavoro, ecc.).
fiducia nel fare che ? nella promessa di eterno amore, che tutti sappiamo essere azzardata ? è proprio il concetto di "investimento" ad essere deficitario, perché un investimento si attua calcolando, prevedendo l'ipotesi infausta e accettandola, ma limitandone i danni; altrimenti è gioco d'azzardo; tu investiresti i tuoi soldi al casinò ? non credo...

una persona intelligente e dotata di raziocinio, posti i fini - che possono essere quelli che ti pare, più figli, coppie più solide, persone più felici, una società più serena e solidale... - valuterebbe per prima cosa il dato di realtà materiale e umana, dove:

a) si prende atto che esiste un desiderio sessuale, che si manifesta in età puberale;

b) che le ragazze e i ragazzi elaborano questo desiderio a seconda dei modelli di comportamento e di relazione che vengono offerti loro dai soggetti dal giudizio dei quali dipendono, i genitori, gli amici, il loro ambiente di prossimità;

c) che quella fase di strutturazione della personalità è già incasinata di suo, con tutte le insicurezze del caso e la necessità di una guida attiva, di un positum di istruzioni, perché altrimenti questa educazione viene sostituita da quello che c'è di default, non scelto, ma subito;

d) le coppie scoppiano, il rancore e la delusione sono frequenti; cosa significa questo, oggettivamente ?

che ci si era scelti male, perché se quella persona ti piaceva davvero e ci sei stata bene, puoi essere amareggiata per un certo periodo, ma poi sarai grata per aver vissuto quel periodo gratificante; se questo non avviene, vuol dire che non era la relazione a gratificarti, ma ciò che quella persona poteva servire al perseguimento di un altro fine, diverso, di status, di realizzazione, egoistico; che quella persona era un oggetto, uno strumento, scelto all'uopo, più o meno consapevolmente;
già una riflessione onesta in questo senso dovrebbe depotenziare la sofferenza da vittimismo, e buona parte del rancore e della violenza, a cui ci si sentirebbe meno giustificati: vabbè, ho preso quella perché volevo un figlio, me lo ha dato, ma ora si è stufata e mi lascia; ma il figlio ce l'ho, in fondo il bicchiere è mezzo pieno, anche se ora mi toccherà fare sacrifici... potevo mettere in conto la cosa, non è il caso di farne un dramma e prenderla a martellate;

e) le coppie più solide e serene sono quelle mature, formate da persone dotate di autonomia di reddito - cioè, indipendenza, quindi scelta sentimentale non dettata dalla necessità - esperienza pregressa delle dinamiche di coppia, capacità di distinguere difetti accettabili da propensioni incompatibili;

ora, se agli adolescenti si propina un'ideologia morale della coppia impegnata, che già è presente in tutta la letteratura, nella tradizione e relativi modelli - quelli vedono i genitori da adulti, non da ragazzi che si divertivano; pensano in automatico che la vita sia tenersi il grugno o litigare sul detersivo da comprare al super - si comincia da subito a superfetare una nevrosi su una situazione già delicata di suo, come un piano aggiuntivo in un edificio dove la statica è già precaria; perché la ragazza o il ragazzo hanno un desiderio che può anche aver assimilato modelli romantici e idealizzanti, ma un istinto molto diverso e autonomo, che avrebbe bisogno di essere educato, con dei codici positivi, e non lasciato a modelli che possono essere indesiderabili;

tu vedi libertà nei giovani; ma quella, il più delle volte, non è affatto libertà, ma trasgressione, e motivata impropriamente; in assenza di un'educazione al desiderio, perché i genitori si vergognano, non sono preparati a parlarne senza riferirsi all'impegno, magari per loro limiti nevrotici, ritrosie e timori, quello che succede è che i ragazzi leggono la sessualità come 40 anni fa leggevano la moda e gli accessori:

siccome vedono che la disinvoltura sessuale oggi è il tratto tipico dei loro modelli popolari di riferimento, faranno di quella una modalità identitaria, come un tempo gli accessori di moda; ah, il negozio di scarpe del tuo desiderio, credo si chiamasse Ramirez

così, la ragazzina di 14 anni, nel momento in cui dovrebbe poter elaborare una se stessa il più possibile autentica, sarà nevrotizzata da due ideologie contrapposte: una "perbene", dei genitori, che la vorrebbe educare ad una prudente continenza, a "non darla" senza impegno, che inizia già a strutturarle l'idea che la sessualità è un possibile oggetto di scambio, e non una cosa che lei può fare se e perché le piace, con quell'unico fine, senza doversi giustificare, e nell'ambito di un codice di rispetto che è in grado di gestire emotivamente perché approvato dai genitori;

dall'altra parte, se si invaghisce del ragazzo un po' più grandicello che si atteggia a t-rapper o è un fan di Corona - campione di incassi per il suo "libro" - introietta il modello della troia, per compiacere quello e sentirsi all'altezza, non essere una sfigata, imbranata, inetta;

già a quell'età si è insicuri per tanti motivi, e si elaborano strategie di economia emotiva, ci si comincia ad accontentare in relazione alla percezione del proprio potenziale seduttivo; se tutto questo viene governato in modo da aggiungere nevrosi e sensi di colpa, perché - testimonianze di mie amiche - quando la tredicenne scrive sul diario il suo sogno di spompinare il cazzone del compagno più grande, quella non la vive bene, non struttura un immaginario di relazione sano, sostenibile;
i genitori rimuovono, ma l'immaginario apertamente porno arriva prima di qualsiasi elaborazione, quando si è poco più che bambini; se ci si volta dall'altra parte, non si rende un grande servizio ai figli;

è ovvio che se poi, a 20 o 30 anni, tutte queste nevrosi normali e comunissime si sono incistate nella personalità e le circostanze esterne contribuiscono, ti ritrovi generazioni di giovani da psicanalizzare, che magari si sono sposati col primo che capita per uscirsene di casa, per polemica coi genitori, perché, invece di una persona in carne ed ossa, hanno scelto un partner feticcio di qualcosa d'altro, per la sua famiglia, posizione sociale, per polemica, come uno strumento, visto che non hanno ricevuto un'educazione alla coppia desiderante;

ed è anche ovvio che quando le carte si scoprono, perché si cambia e le persone si manifestano per quel che sono, tutti i conti non tornano; e se avevi fatto famiglia sono cazzi amarissimi;
visto che non si può comunque garantire una coppia per sempre, almeno dotiamo questi ragazzi di una cultura adeguata, meno nevrotica e meno costretta alla trasgressione, per contrapposizione a modelli privi di senso e funzionalità, irrealistici; no ?