vapensiero

Allora possiamo affermare: razzismo uguale a forma discriminatoria di determinati esseri umani. Perci� pu� essere fisica ma ancor pi� grave quando essa � spirituale, poich� tende a sminuire, considerandola inferiore, non solo la parte fisica, ma la personalit� in toto di colui che viene discriminato. In questo caso il razzismo/discriminatorio religioso � tra i pi� odiosi che l'uomo possa manifestare. Andando all'inizio e alla nascita del dio unico, in contrapposizione degli dei mitologici, possiamo costatare che il parto � stato una prosopopea discriminatoria verso tutto e tutti; mentre, per tornare ai nostri tempi, a mio modo di vedere, la ferocia con cui l'attuale popolo di Israele si � accanito nei confronti di quello palestinese, rubandogli tutto ci� che aveva, compresa la libert�, con pretesti storici qualunquistici e ridicoli, non � altro che la continuit� di quelle caratteristiche che certe genti si portano appresso fin dalla notte dei tempi. In pratica, il razzismo discriminatorio sembra proprio che faccia parte del loro DNA. Forse il loro dio unico ha voluto che fosse cos�; in pratica: una mente malata.
axeUgene

Aspetta, perch� qui compi un classico errore di metodo storico, attribuendo a tesi un "vincolo della continuazione" ad elementi di genus diverso;

a) la religione: se non distingui una teologia dalla precettistica e dalle relative prassi storicamente concretizzate, anche il Cristianesimo (o l'Islam, che � una dottrina bellissima e affascinante) che � indubitabilmente una dottrina di per s� filantropica e amorevole, � segnato da 1500 anni di mostruose violenze e aberrazioni, assolutamente legittimate dalla dottrina amministrata; tanto per restare in tema "razzismo", la prima nozione etnica di quel tipo si ha esattamente nella Reconquista cristiana della Spagna di fine XV� sec.;

per questo mi incazzo particolarmente quando si assimila l'Islam alla barbarie di dalcune societ� che lo professano, la quale dipende dalla cultura rurale e patriarcale, esattamente come nella cristianissima Europa mediterranea di appena qualche decennio fa: ti dice qualcosa il fatto che in Italia il cd. Delitto d'onore sia stato abolito quale attenuante solo all'inizio degli anni '80 ?

per rispondere ad un altro 3d sull'Islam, ma anche sulle tante critiche al Cristianesimo (cattolico) e relative dottrine, quando andiamo a stringere, il punto socialmente e politicamente rilevante � che nelle societ� rurali e para-feudali la nozione di famiglia tradizionale, la subordinazione femminile � una condizione essenziale per tenere sotto controllo gli ultimi, il proletariato e sottoproletariato maschile, i paria, che cos� diventano penultimi, si accontentano e non fanno rivoluzioni;
la condizione femminile � il fil-rouge che unisce le fratture culturali di tutte le societ� meno secolarizzate o di recente secolarizzazione, ma si tratta di un dato di tipo sociale, che non ha direttamente a che vedere con l'essenza prima - teologica, non storica - di nessuna dottrina religiosa in quanto tale.
Secondo me non compio errori di metodo storico, mentre ho la sensazione che tu gridi alla scoperta dell'acqua calda. Ovvero, per farmi rilevare l'errore di metodo, applichi una distinzione netta tra: le usanze rurali di quei tempi e la religione, come se la stessa non fosse stata pensata, orchestrata e divulgata da quegli stessi uomini "rurali" che tu insisti nel separare dai concetti religiosi. A mio modo di vedere, quello su cui dovremmo dibattere � questo: perch� dopo tanti millenni manteniamo in'alterate certe discrasie, pur comprendendo che sono, con certezza lapallisiana, razziste e umilianti per la condizione umana delle donne?