secondo me, nei rapporti tra le persone, la delusione delle aspettative che nascono da quello che si ritiene un mancato adempimento, c'entra eccome; altrimenti non ti spiegheresti il vittimismo che esprime spessissimo chi viene lasciato;
appunto, non sei stata educata a concepire che un'altra persona non può e non potrà mai essere una "parte di te" che viene meno;C'è il fatto che ami una persona, che ritieni importante quella persona, che la senti come una parte di te, e ad un certo punto quella viene meno.
se è davvero parte di te continui ad amarla anche se sta con un'altra e magari ci fa figli, posto che la cosa ti possa dispiacere e far soffrire; ma se quella persona ha scelto così ed è felice, e tu la ami davvero, dovresti essere contenta per lui;
altrimenti, se è venuto meno qualcosa che amavi, erano esattamente le gratificazioni che quella persona ora dà all'altra; e la tua sofferenza dovuta ad un motivo egoistico; perfettamente lecito, beninteso; ma se te la racconti così è una sofferenza, secondo me, più sana, che fa crescere;
idem come sopra; se è parte importante della tua vita, lo resterà sempre per quello che siete stati, per come ti ha cambiata;Te l'ho detto mille volte, è come un lutto.
Non è questione di gratificazione che l'altro ti può dare. E' questione di provare qualcosa per qualcuno. Di considerare l'altro come una parte importante della tua vita,
beh, io vedo che raramente le coppie che si lasciano continuano a parlare degli ex in termini di "amore"; forse viviamo in mondi diversi, ma a me pare che più spesso i sentimenti retrospettivi e i comportamenti successivi alle rotture siano molto conflittuali;Ognuno poi ovviamente l'amore lo vive in modo diverso, io ti posso dire solo come lo vivo io.
Poi nessuno ha parlato di pulsioni aggressive. Io sto parlando semplicemente di dolore. Puro e semplice dolore. Tu continui a parlare di istinti omicidi, di aggressività e quant'altro, ma io sto parlando di normali coppie e di normale dolore che chiunque prova quando viene lasciato.
io, a una persona che dice di amare qualcuno, credo solo quando quel qualcuno non può dare nulla di gratificante; non lo puoi avere, ma lo ami lo stesso, ti piace com'è, come pensa, come vive, ci staresti volentieri, con tutti i suoi difetti;
ma se lo dice una persona in coppia, che trae gratificazione, status, rassicurazione, tornaconti esistenziali propri, parlare di "amore" senza mettere bene in chiaro la persistenza di questa ambiguità mi pare una bestemmia; e comunque non ci credo nemmeno un po'...