Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
unirsi è certamente funzionale, non ci piove; ma qui si parla di modello di coppia/famiglia, che è moltodiverso;


qui sei tu a fraintendere con l'attualità:
il modello della monogamia seriale è la regola biologica dei mammiferi, coi pinguini a fare da eccezione
per gli esseri umani il tempo di attaccamento è di circa 4 anni, non i 7 della famosa crisi; cioè, si parla di autonomia basilare del piccolo, in grado di camminare, mangiare da solo, ecc...
ci sono infinite conferme all'utile biologico; pensa che nelle comunità più isolate si sono sempre ritrovate prassi di accondiscendenza nei confronti dello straniero di passaggio; per gli inuit è addirittura una regola offrire la moglie; evidentemente, gli svantaggi dell'endogamia erano noti dalla notte dei tempi;
l'asimmetria col maschio farfallone, la femmina la risolve con le corna sai quanti figli, sugli alti numeri delle società rurali, non erano figli del padre putativo e legittimo ?
Gli esseri umani hanno una socialità più complessa, è per questo che si è spontaneamente imposto il modello di lunga 'fedeltà', perchè sarebbe stato svantaggioso cambiare le carte in tavola ogni 4 anni. Poi figurati se a 4 anni un bambino è abbastanza indipendente da fare a meno di uno dei due genitori per la maggior parte del tempo... o di entrambi.
La questione delle corna conferma quello che sto dicendo io. Fino a quando era necessario mantenere in piedi l'impresa (la famiglia) per la sopravvivenza della comunità, si faceva buon viso a cattivo gioco. Oggi non è più necessario e l'impresa si può chiudere per aprirne un'altra o non aprirne nessun'altra, i singoli sopravvivono bene anche da soli.

tutto cambia, ma l'istinto alla comunità resta; essere materialmente "soli" in un'unità abitativa non implica davvero nulla, né è affatto detto che si tratti di una tendenza di lungo periodo;
è più probabile che sia solo una fase transitoria di assestamento delle consapevolezze che si sedimentano nella cultura di relazione, mentre i comportamenti si adattano;
in soldoni, l'insieme della morale sessuale e di relazione deve gradualmente produrre e affinare modelli di comportamento per la famiglia che riducono le disfunzionalità del precedente; cioè, giovani che crescono in un ambiente che relativizza in modo realistico l'esperienza di coppia, con meno pressioni ambientali, e che dopo 15 o 20 anni di esperienza sono in grado di scegliere un percorso di famiglia più solido, e anche di affrontare serenamente l'eventualità di una fine della coppia, con tutti gli istituti di supporto alla condizione di genitore;

la coppia finisce e se ne costituiscono altre, la famiglia no; resta, in forma diversa, con l'accettazione e la compartecipazione nei nuovi assetti;
i sentimenti si apprendono, anche culturalmente; si impara a sentirsi persone migliori quando si rispettano gli altri, laddove prima un'ideologia dell'"onore" imponeva l'ostilità, il combattimento, l'omicidio;
Questo è quello che accade oggi, ma è ancora tutto da verificare se sia veramente un modello migliore, anzi a giudicare dalle uscite balzane di tipi alla Pillon, mi pare che molti siano parecchio insofferenti verso le conseguenze di questa monogamia seriale a cicli di 4 anni.

tu pensa alla differenza tra i tifosi di calcio e quelli di rugby: hai un terreno di partenza identico: due squadre sportive che rappresentano un territorio comunitario emulano la guerra su un prato, rincorrendo una palla, in una competizione che prevede vincitori e sconfitti;
solo che nel primo caso, spesso per un rigore negato le tifoserie si prendono a coltellate, o si sparano; per tutta la durata della partita si sentono gli insulti e gli auguri più trucidi; la sconfitta è vissuta come una violazione, quasi uno stupro; ve se semo 'nculati senza lubbrificante...

i tifosi del rugby, invece, censurano aspramente i pochissimi tifosi "da calcio" che sugli spalti mostrino scarsa sportività, applaudono gli avversari, e dopo la partita giocano il "terzo tempo" coi tifosi avversari, insieme al pub a bersi una birra in amicizia;
questo è evidentemente il frutto di un'evoluzione culturale dei modelli di identità e comportamento: io sono uno sportivo leale, una brava persona !
io stesso vengo da una famiglia "allargata" in modo civile, che ho vissuto come una grande ricchezza, anche se diversi lutti precoci me l'hanno un po' cioncata;
da "rivale", in entrambe le circostanze, abbandonato o entrante, ho sofferto dell'impossibilità di dare corso alle realtà affettive e "conservare" rapporti umani reali e potenziali per il blocco che l'educazione competitiva alla coppia finisce con l'imporre quando si producono asimmetrie, frustrazioni e ingorghi emotivi non necessari.
La famiglia si costituisce intorno alla coppia e alla prole. Il quadro da soap opera che fai tu è privilegio di pochi e lo vedi più che altro nelle favole che trasmettono su Raiuno per vendere le saponette. La maggior parte dei figli di separati si divide fra le due famiglie di origine, un natale da una parte un compleanno dall'altra; la maggior parte delle coppie separate non ne vuole sapere della nuova famiglia dell'ex, ma anche laddove ci fossero rapporti civili per amore del quieto vivere e dei figli, non lo si potrebbe considerare un vero esempio di famiglia. Sarebbe un esempio di gruppo, certamente in linea con i tempi moderni, che rafforza il principio dell'individuo che basta a se stesso, secondo me.