Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
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se nei paesi di mafia le processioni per la festa del santo patrono si fermano davanti alla casa del boss locale non è colpa mia, che non irrido affatto; chiunque ragioni un minimo si rende conto che quella devozione è pensata, sentita e rivolta dai devoti con un'arrière pensée che ha poco a che vedere con la fede quale concepita dalla dottrina della Chiesa;
se la massa di quei devoti manifesta adesione e partecipazione a quel folclore e a quelle scelte, sono malizioso io a pensare che nel meccanismo di traduzione capillare del senso della devozione ci sia qualche ingranaggio che non funziona, oppure i fatti parlano chiaro da soli ?
axe. abbi pazienza. la festa del santo patrono non avrebbe, se tanto mi dà tanto, alcuna legittimazione a livello legale, a meno che non vi fosse stata, a suo tempo, una contrattazione sindacale, o per meglio dire una "battaglia" popolare, per avere quel tipo di riconoscimento. questo vuol dire, ovviamente, "prendere due piccioni con una fava". cioè a dire: da un lato dare la possibilità all'operaio, di non lavorare in quei determinati giorni, dall'altro "estendere" gli effetti legali di "quella" festività, a chi non avrebbe in altro modo accettato di non lavorare, perché magari si sarebbe "sentito" comunista. in un tempo in cui, ovviamente, il comunismo era tacciato di "ateismo" dalla chiesa, e quindi "esecrato" come qualcosa di "peccaminoso" o addirittura "demoniaco". che poi ci sia una sorta di "meritocrazia", cioè a dire non sono sante solo "le statuine" portate in processione, ma anche alcuni particolari "fedeli", che sulla base del sentire popolare sono percepiti come "più devoti", beh mi pare una buona cosa. ovviamente in riferimento al "contesto", che ha i suoi lati "positivi" come "negativi". abbi pazienza.