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Non mi sono spiegato.
Dato che il Vangelo esalta Gesù come colui che dà senso alle cose, quale migliore senso al soffrire, se poi con Dio fa in modo, non solo che termini con la morte, ma che venga trasformato in un eterno futuro d'incanto e di piacere, proprio l'opposto della sofferenza patita; il ragionamento che a me sorge spontaneo è che Gesù dà un senso al dolore, poiché senza la sua consolazione e senza Dio il soffrire risulterebbe un soffrire a vuoto, un soffrire vano. Non mi sembra difficile da capire.
In sintesi, con Dio tutto trova senso, senza Dio non ha senso nulla perché tutto è destinato a consumarsi.
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