l'unica differenza è il tempo;
stampando moneta ci si indebita istantaneamente, mentre - coeteris paribus, cioè a parità della ricchezza nazionale - chiedendo in prestito si stampa moneta implicita in più, ossia quella necessaria a pagare gli interessi alla scadenza;
ma lo stato di fatto immette già quella moneta in circolo, poiché se ne serve per espandere o contrastare la contrazione; infatti, i titoli sono ricompresi nella "base monetaria" e scontati dai mercati, secondo le dinamiche specifiche, coi prezzi, il tasso di cambio, i tassi d'interesse, ecc... a seconda di come quei soldi sono spesi:
es: se investiti, i mercati apprezzeranno; se spesi in spesa corrente, di necessità, deprezzeranno, al ribasso, ecc...