Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
L'idea del dono per un cristiano non è solo quello a cui fai riferimento, gli sposi che si donano a vicenda,spiritualmente e fisicamente uniti in matrimonio da Dio, riguarda anche la vita, la vita viene vista come un dono, non ci appartiene ci viene donata da Dio e noi non possiamo farne ciò che vogliamo, sopprimerci, o uccidere un altro essere umano. Quindi neanche il corpo è nostro e neanche quello dell'altro, uomo o donna che sia, e va rispettato.
conosco l'idea, ma è inconsistente; nel senso che non genera un precetto vero e proprio, ma solo una generale esortazione alla temperanza;
la prova è che i protestanti non hanno un precetto in proposito, né il matrimonio è un sacramento;
del resto, tutta l'esistenza, la vita, è "dono"; ma nessuno giudica se stai sul divano o corri la mezza maratona tutte le mattine; sul sesso, invece, i precetti sono minuziosi e la reificazione della sessualità è uno schema molto potente nella tradizione sociale e religiosa;

Naturalmente si può crederci o meno ma non credo equivalga all'idea di possesso del corpo femminile ancora radicata in tanti e in culture arcaiche e in altre religioni forse, non farei il paragone tra fede cristiana, cattolica di oggi e islam.
infatti, non è una questione strettamente religiosa - tra fedi sorelle, peraltro, teologicamente molto simili - ma politico-culturale; se guardi le foto delle donne afgane e iraniane degli anni 60 vedi capelli sciolti, minigonne, impiegate e dirigenti; oggi lapidano le adultere; eppure, erano musulmani anche prima;

Credo che sappiamo tutti qui che amore non equivale a possesso.
parrebbe di no, vista la cronaca e leggendo tra le righe e il costrutto logico dei pensieri;

Sappiamo anche che quando si creano delle relazioni si provano sentimenti amorosi e di affetto e che quando qualcosa non va, ci si allontana, non è sbagliato cercar di capire, analizzare i motivi e le cause di questo e se entrambi ritengono esserci dei validi motivi tentare un riavvicinamento, ma se uno dei due non vuole, perché per esempio non ama più l'altro, perchè la relazione non ha più un senso di esistere o di continuare, o uno dei due s'innamora di un'un'altra persona cosa vuoi "trattenere"?Anche se doloroso va lasciato andare.
Non si può obbligare qualcuno a restare insieme per forza e senza amore in nome di un contratto, unione stipulata in un momento della vita in cui i due si amavano ed erano felici insieme.
appunto; ma quello che tu dai per scontato, come me, viene posto in discussione in termine di principio morale, non di preferenza;
Al di là di quello che pensa Cono e il suo credo, di quello che rimproverano gli altri, o criticano non ce ne dovrebbe fregare una cippa, ognuno è libero di fare come vuole ritiene più giusto per sè, al di quello che pensano gli altri.
certo, finché l'interlocutore si pone sul tuo stesso piano "privato";

io non mi permetterei mai di giudicare le scelte private - lecite - altrui; se tu esponi la tua pratica yoga, puoi promuoverla come utile, gratificante, e se l'interlocutore non la contempla per lui, non esprimi censura;
ma se quell'interlocutore la additasse come immorale, ti esporrebbe al suo giudizio e a quello di chi si lasciasse convincere dalle sue argomentazioni;

così, la morale sessuale diventa un tema di ordine pubblico; basta chiederlo alla ragazza di provincia, che dopo un rapporto a rischio non trova la pillola del giorno dopo perché i 5 o 6 farmacisti dell'area sono obiettori e portano quell'opinione nelle prassi che riguardano anche gli altri;

le opinioni morali sono pietre; te lo dice un coetaneo nato fuori dal matrimonio, riconosciuto da sua madre solo a 12 anni, col diritto di famiglia del 75, e parificato ai fratelli sul piano successorio a 50, praticamente ieri; mica bruscolini...

quando in una discussione si deplora un comportamento come contrario ai valori morali e sociali, al benessere comune, divorziare, decidere di non avere figli, una sessualità libera e l'educazione dei figli a quella, si viene necessariamente chiamati in causa e giudicati, se si praticano quei comportamenti;
a me poi interessa capire il costrutto altrui, quindi non mi offendo mai; però vado a vedere le carte.