guarda che tutti i sistemi sono modicamente "teocratici", nel senso che implichi tu, nella misura in cui "peccato" e "reato" coincidono;
ma i peccatori di un predicatore religioso come Gesù, lo sono rispetto alla legge divina;
certo che no; il Sabato per l'uomo è roba loro e credo sia pieno di sentenze rabbiniche di esortazione a non osservare i precetti, se confliggono con la sopravvivenza;Tra l'altro mal sopportato dai Romani conquistatori non potendo inquadrare quel popolo tra i combattenti romani perché di sabato non combattevano.
Sarei curioso di sapere se all'assedio di Gerusalemme gli assediati avessero osservato il riposo del sabato.
per i romani, nazionalisti irriducibili com'erano, avrebbero trovato qualsiasi pretesto per sottrarsi;
probabile;
certo, volendo ragionare da storici, in termini di verosimiglianza, si dovrebbe partire da ciò che si conosce, e cioè che era in corso una guerra tra nazionalisti, zeloti, partigiani, chiamali come vuoi, e collaborazionisti;
la vicenda che emerge dagli indizi, messi tutti in fila e ponderati, tra apologetici e "involontari", farebbe pensare ad una specie di "commissario religioso" aggregato ad una banda di zeloti, che ha finito per guidarli con un forte ascendente mistico; i battaglioni sovietici avevano il "commissario politico", che aveva un potere quasi superiore al comandante, così come il cappellano ha comunque una nomina di ufficiale, in genere superiore, spesso è un maggiore;
non so cosa voglia dire questa cosa in concreto; posso osservare un precetto, oppure no; ma, per prima cosa, mi deve essere chiaro cosa dice, come un cartello col limite di velocità;Quindi, a mio avviso, non ci resta che provare il Vangelo su noi stessi, ovviamente non alla lettera ma nella sostanza, per poter sondare le verità che ne emergono.
per quello che posso capire, il Vangelo si atteggia in modo paradossale ai precetti, tipicamente rabbinico; si dice una cosa e il suo contrario, con formule che pongono il lettore nella necessità di dare sostanza al precetto in modo autonomo, quindi responsabile;
che poi è la solita solfa paolina, agostiniana, luterana, cui si contrappone l'idea tassonomica di un precetto da seguire alla lettera;
l'errore occidentale è stato quello di leggere le Scritture alla greca, secondo raziocinio - Ratzinger dice, come un teorema; e questo non sapendo che la religione da cui scaturiscono, Vangelo incluso, non è fondata su quelle, ma sulla Torah e su tutti quei paradossi "elastici", per cui c'è sì una Legge, ma in caso di conflitto tra principi diversi il rimando è sempre all'individuo, mediante il paradosso, esattamente come ragiona il Gesù evangelico, che istilla dubbi in continuazione, costringe a risolvere conflitti;
lasciate le vostre famiglie, amate i vostri nemici, scagliate la prima pietra se senza peccato, che la sinistra non sappia... sono modi tipicamente rabbinici per costringere il fedele a farsi legge, dovendo dare un senso a quella, più o meno come dici tu dello sperimentare di persona;
nell'ottica razionalista neo-greca, farsi legge a se stessi significa solo trasgredire la lettera, dove la forma della legge è sostanza; per noi l'idea è che la legge sia il limite di velocità, il punteggio al concorso... e la giustizia è non fare differenze;
ma nel caso di quella legge morale l'idea è che il paradosso - o la predestinazione - ti costringa a farti parte di quel senso proprio con quella discrezionalità; per cui, se adoperi la legge per il tuo comodo lo sai;
visto che hai figli, sai perfettamente che quelli sono diventati responsabili nel momento in cui sono stati liberi, e si sono dovuti dare un limite da soli, ma a partire dai valori cui li avete educati.