Sai quante coppie sono state fidanzate 10 anni e si sono lasciate un mese prima del matrimonio o dopo uno o due anni di convivenza coniugale? Io ne conosco parecchie.
E' la convivemza il banco di prova. Non il fidanzamento.
Perchè da fidanzati ci si vede nel weekend, fuori dalla vita ordinaria e dai suoi problemi, in un contesto divertente e spensierato.
La convivenza è tutta un'altra storia.
Il fidanzamento è uno stato emotivo. La convivenza un banco di prova vero.
Non si va a convivere senza avere le idee chiare, ma neppure ci si sposa senza sapere come è l'altro nel vissuto reale.
Pensa che c'è chi va a convivere e prende un cucciolo, per capire come sarà la vita con la responsabilità che conferisce il doversi prendere cura di lui, crescerlo e farlo entrare nella loro routine.
Lo trovo un gesto molto maturo. La dimostrazione che vogliono conoscersi meglio anche attraverso dinamiche che appartengono a un passo ulteriore.
Ti dirò di più. Le persone che conosco, di tutte le nazionalità, che si sono separate, al 90% si pentono di non essere andate a convivere prima - per le ragioni di cui sopra -.
Dio è buono, Cono. Sa che l'uomo e la donna possono sbagliare ma sa anche che è dall sbaglio che nasce la consapevolezza.
Per cui provare (seriamente) non è peccato: è un'opportunità.
E non dimenticare che nel momento in cui si fa una scelta ponderata la si fa convinti che in quel momento sia quella giusta, non per leggerezza.
Quindi, se si riscontra che, a un certo punto, non va più bene, anche mettendocela tutta, non è peccato rivedere la scelta.
Bisogna camminare con le scarpe altrui, Cono.
Il giudizio è Divino.
Io non sentenzio: racconto la mia esperienza e tu la tua.
A te è andata bene così. Buon per te.
Non ti vogloo convincere di nulla.
Una cosa è certa: i divorzi tra le persone over sono in forte aumento - per le ragioni per cui è nato questo thread: ovvero la consapevolazza che nella vita bisogna conoscere prima di tentare e tentare non basta, a volte si sbaglia.
Diceva mio nonnp che sbagliando si impara.
Io non ho la velleità di non sbagliare e di predicare il mio modo di vedere la vita come la ricetta universale.
Lascio la perfezione a chi si sente superiore e divino.