Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
In certi casi è come dici tu, in genere si capisce a "pelle", si "sente" chi proprio è insopportabile,o non c'è speranza di un feeling, una compatibilità, figuriamoci una convivenza, ma altre volte non è così evidente, o può accadere il contrario. A me è capitato d'innamorarmi, o meglio restare colpita come una freccia scagliata da Cupido, verso qualcuno che inizialmente mi stava antipatico, e quindi rivedere la mia posizione.
beh, questa è una cosa piuttosto comune, che ho sentito per la prima volta da uno zio parigino quando ero un ragazzino; lui raccontava di quando ha conosciuto la sua quarta - nemmeno l'ultima - moglie, identificata come "una stronza che mi ispirava curiosità"

sulle compatibilità di coppia ne ho sentite di ogni; ci sono psicologi che negano l'importanza del dialogo e delle affinità di interessi, e argomentano anche in modo efficace e convincente;
io - nelle persone, tutte - avverto proprio la natura di animali territoriali e misuro la compatibilità su quella natura, indipendentemente da altri sentimenti; di solito, mi innervosisce condividere i miei spazi, ma con diverse eccezioni, tra le quali alcuni amici e le fidanzate; lo vedo subito se la presenza in casa mia mi inquieta o mi lascia tranquillo; a mia volta, raramente mi sento a mio agio a casa d'altri; ma, per esempio, quando vado a Monza da uno dei miei amici più cari, mi sento davvero a casa mia, e non è affatto scontato, nemmeno con persone con cui potrei avere la stessa familiarità;

io la butto lì, senza pretese o titolo, ma credo che il succo della compatibilità sia quello: e cioè lo stress della persona nel dover contenere la propria natura autentica in presenza di altri; se la propria normale fisicità, manifestazione di sé nei gesti di occupazione dello spazio, ricerca, ecc... è accettata dal sistema nervoso dell'altro, si avverte e ci si rilassa, e viceversa;
per questo è davvero fondamentale convivere e misurare gli spazi; possibilmente ampii