Raramente si va di pari passo, Dark: la Coppia funziona piuttosto, quando ciascuno sa aspettare l'Altro, sa comprenderne le crisi e i momenti difficili.
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ma guarda che non c'è proprio sta separazione; il sesso buono e soddisfacente lo fai con una persona che ti legge tra le righe perché ha capito le tue esigenze di gratificazione sin dalle motivazioni e sta su quell'onda, non come elenco-manovre-del-manuale;
e questa è pure una cosa che ti riesce meglio da matura, se l'esperienza ha insegnato qualcosa;
peraltro, ordinariamente una persona mediamente esperta ed equilibrata non chiede di meglio di un partner così; persino le star di Hollywood, potendo;
il punto è che a certe cose è necessario fare caso, spazio; e non è affatto detto sia un'operazione naturale, nel nostro spontaneismo dei sentimenti; non funziona così, e non siamo nemmeno educati a vedere certe cose e renderle consapevoli;
un conto è ridere assieme ad una persona, star bene e rilassati; altro è interiorizzare questa circostanza come motivata , riconoscere il perché funziona e coltivare quel motivo;
per stare nel concreto, ché ste cose sono astruse, io sono molto interessato alle psicologie e gli psicologismi, le pippe mentali, insomma :asd:
quando ho trovato una che pure era su quella lunghezza d'onda ne ho fatto un gioco consapevole, un canale di comunicazione in cui si può offrire sempre l'opportunità di un pensiero divertente o uno sfogo, che è pure una realizzazione creativa di quella persona;
secondo me, una coppia dovrebbe essere almeno al 50% una cosa tipo Laurel & Hardy; due che si fanno sponda e si offrono opportunità per realizzarsi nel buon umore, o proprio ridendo; se con una persona ridi parecchio, vedrai che ci trombi qanche parecchio bene, perché per ridere devi smollare tanti ormeggi.
Ma io carissimo ho detto un'altra cosa: l'eros è importante, non va affatto sepolto! Ma non possiamo costruirci sopra il Matrimonio (l'unione di fatto, la convivenza, il ménage di coppia). Se ci fosse Rachele, che è meravigliosamente dotata del dono della sintesi, saprebbe più di me fartelo capire. Vediamo se ci riesce il Santo Padre:
"Fare scelte per tutta la vita, sembra impossibile. Oggi tutto cambia rapidamente, niente dura a lungo… E questa mentalità porta tanti che si preparano al matrimonio a dire: “stiamo insieme finché dura l’amore”, e poi? Tanti saluti e ci vediamo… E finisce così il matrimonio. Ma cosa intendiamo per “amore”? Solo un sentimento, uno stato psicofisico? Certo, se è questo, non si può costruirci sopra qualcosa di solido. Ma se invece l’amore è una relazione, allora è una realtà che cresce, e possiamo anche dire a modo di esempio che si costruisce come una casa. E la casa si costruisce assieme, non da soli! Costruire qui significa favorire e aiutare la crescita. Cari fidanzati, voi vi state preparando a crescere insieme, a costruire questa casa, per vivere insieme per sempre. Non volete fondarla sulla sabbia dei sentimenti che vanno e vengono, ma sulla roccia dell’amore vero, l’amore che viene da Dio. La famiglia nasce da questo progetto d’amore che vuole crescere come si costruisce una casa che sia luogo di affetto, di aiuto, di speranza, di sostegno. Come l’amore di Dio è stabile e per sempre, così anche l’amore che fonda la famiglia vogliamo che sia stabile e per sempre!"
https://www.vatican.va/content/franc...fidanzati.html
Cono, il problema quasi sempre è all'origine, perché tante esigenze psicologiche e pressioni sociali spingono ad accontentarsi, rimuovere troppi aspetti della propria personalità e di quella altrui; tu puoi anche sforzarti, ma se in origine hai privilegiato l'idea, il progetto, ecc... confidando nella volontà di tener fede, poi quello che è stato rimosso chiede sempre un conto più elevato di quanto previsto e i nervi cedono; se non cedono quelli, si somatizza e ci si ammala nel fisico.
Una gustosissima, minestra! Più buona ad ogni cucchiaiata :)
Sei sposata anche te, no? Prova a riflettere: cosa vi ha tenuti insieme, in questi anni? Il sesso? Fare bene all'amore? O qualcos'altro che ne sta a monte?
Ciao, leggerò lunedì.
Buon fine settimana!
Buon fine settimana a tutti, gente.
non ti faccio neanche l'osservazione sull'esperienza in materia del santo padre, e nemmeno di Rachele, della quale non so;
io ho le mie esperienze, e credo che in effetti, proprio come dinamica reale, un'unione stabile dovrebbe necessariamente fondarsi innanzitutto e prioritariamente su un eros felice, che deve precedere qualsiasi impegno strutturato, aspettativa, ecc...
io sono assolutamente contrario ai discorsi sull'amore che fa il papa; capisco che lui faccia el so mestée, ma per me l'amore è qualcosa che si può desumere solo ex-post, quando due persone sono morte o davvero sono sciolte da qualsiasi impegno o dipendenza, ragioni di opportunità; allora hai la verità;
questo non significa svilire i sentimenti di una coppia, ma semplicemente riconoscere che in quella formula sono troppi i sottintesi e le necessità opportunistiche; perciò trovo assolutamente sbagliato e controproducente istillare in quei "fidanzati" l'idea che il loro attaccamento all'altro - che può essere nobilissimo, ma anche no - possa essere identificato col sentimento nobile e gratuito dell'amore; perché ?
perché poi, quello che succede più di frequente è che un partner giustifica con l'amore - che amore non è - il proprio sentimento di possesso per i servigi che quella persona gli garantisce, e si sente autorizzato in nome del nobile sentimento ad imporsi, a tutela dell'Ordine superiore, del valore, magari sancito da Dio;
per me, il valore sacro è la volontà dell'altro di andare avanti; se manca quella - così mi puoi dare dell'egoista e aprire le persiane :asd: - non mi diverto nemmeno io, non va più nemmeno a me e certamente non "combatto", ecco;
se le incrinature non riguardano aspetti essenziali, si riparano da sole; ma se ci sono crepe profonde ti ritrovi a fare il carceriere di una persona infelice, che nella migliore delle ipotesi guarda alla finestra per sognare di essere altrove; l'inferno.
Sì, il sesso, sì il fare l'amore
Il divorzio è comunque troppo costoso, i periodi in cui eravamo più a rischio rottura erano quelli in cui abbiamo fatto meno sesso e anche la mancanza di sesso è causa di rottura
Il sesso crea ossitocina, scopare bene è fondamentale per legare una coppia, anche per mantenere la fedeltà, a meno di non avere proprio una inclinazione caratteriale (perché c'è chi è nato per sperimentale e dunque non adatto alla fedeltà) non cerchi altrove quello che hai a portata di mano
io, da maligno - con la minuscola, beninteso :D - quale sono, ti dico che questo funziona - e, a volte, ripara proprio - solo quando quella trazione era molto felice e appagante in origine;
ma chi si è accontentato di una cosa così-così non può capire; io ho visto la differenza dopo i 40; prima avrei potuto fare lo stesso ragionamento di Cono, oppure darti ragione in base ad una tiepida adesione ideologica, senza esperienza concreta.
e infatti non troverai molte persone disposte ad affermare pubblicamente: " me lo/la sono sposato/a perché scopavamo bene e a lungo", ti accendono subito il fuoco sotto i piedi, gli increduli ed invidiosi
E comunque non è cosa di cui fare pubblicità per non solleticare la curiosità altrui, che gli amici (e amiche) sono amici e poi ti vogliono fregare la bici
:asd:
a parte questi cascami, il punto è che quando hai sperimentato, lo sai di che si tratta e l'acquisizione è immediata in termini consapevoli;
di recente, ad un'amica che mi raccontava di un nuovo fidanzato, ho chiesto: ma tu sei mai stata felice ?, intendendo quel tipo di incontro che ti fa il vuoto in testa e relativizza molto altre fisime;
quando la risposta tentenna, cerca un riferimento, ecc... vuol dire che no; e in genere, quel no è confermato da tutto il resto;
se io faccio la stessa domanda a te, ci metti tre nanosecondi a sorridere e dire sìiiii, pure se la cosa è finita 30 anni fa; perché se ti capita lo sai, e non confondi con altre cose annacquate;
ma non era per fare: io si e tu no, pappapero ... ma solo per suggerire che anche un sistema di sensibilità che capta e organizza le sensazioni in un certo modo può essere decisivo, e questo si educa, se la questione non fa paura o imbarazza, se a livello di idee è contemplata;
io non suggerisco un'educazione pansessualista, che è una sciocchezza; ma noto che siamo pieni di schemi e pregiudizi che impediscono di percepire come funzionano certe cose e che le coppie "anatra zoppa" sono la regola.
Forse la mia è stata fortuna (anche io io ho avuto un paio di drammi sentimentali) ci siamo trovati anche se completamente differenti, ma la mia sensazione è che la paura, o incapacità, di stare soli/e spinga ad accontentarsi, a farsi ingannare dalle poche scintille, questo ho visto fare ad alcune amiche, per poi finire in storie, anche sessualmente insoddisfacenti (detto da loro in momenti di confidenza) e magari con nuove gravidanze e poi nuove rotture. Una corsa a capofitto a complicarsi la vita... magari farei gli stessi errori anche io, chi lo sa
Si, ma guarda che la vedo esattamente come te.
Anch'io sono appassionata di meccanismi psicologici, e tendo sempre a razionalizzare il perché di certi meccanismi.
Però non sempre l'attrazione fisica e quella mentale vanno di pari passo. Uno può attrarti fisicamente, ci puoi trombare egregiamente, ma non è detto che poi possa esserci la voglia di condividere altro.
Quando le due cose - attrazione fisica e mentale - vanno di pari passo, ovviamente si crea una situazione ottimale.
Esatto, infatti il vero problema sono i costi.
E' una cosa che la mia terapeuta mi ha ripetuto allo sfinimento: certo, tu hai sempre fatto di tutto per far funzionare le cose, per andargli incontro, ma che costi hai dovuto pagare? Quanto ti ha affossato?
Una delle cose che tutti, da quando mi sono lasciata col mio ex, mi hanno ripetuto, è stata che lui era una zavorra per me, che mi spegneva, che mi impediva di spiccare il volo. Ed in effetti, al netto del dolore che ogni separazione porta con sè, a otto mesi di distanza posso concludere senza alcun dubbio che senza di lui sono rinata.
io ho un po' osservato a posteriori, basandomi sulle famiglie di origine; quindi, effettivamente, fortuna, e incontro fortunato, assistito da adeguato intuito; è una cosa che non ha assolutamente nulla a che vedere con la cultura apparente, nel senso che persone in apparenza bigotte possono trasmettere un approccio necessario alla gioia sensuale, mentre libertini disinvolti possono essere cupi e problematici;
credo sia un po' un imprinting irrazionale avuto in casa, ma non ho la capacità di razionalizzare; la madre della mia amante favolosa non l'ho mai potuta conoscere, ma è stata una donna bellissima e - credo - di grande energia e pulsionale, più della figlia;
onestamente, non sono tanto convinto di questa cosa che dici;
non perché sia risoluto al contrario, eh... cioè a dire che per forza, necessariamente... no, ecco;
è solo che un sesso bello e buono dovrebbe anche poter sbloccare una comunicazione intima in cui si alleviano certe insicurezze; una cosa che diventa forza e libera energia, in una specie di circolo virtuoso; in questo forse sono un po' conesco :asd:
ti ricordi quella storia sul porno in cui dicevo di una funzione para-psicanalitica di quell'immaginario ?
ecco, secondo me nel sesso appagante quello che dovrebbe succedere è che alcuni fantasmi nevrotici smettono di succhiare energie creative e hai quasi immediatamente una percezione di notevole forza psichica che si libera ad altro; pe esempio, a me è successo che la prospettiva di una paternità - da che prima era una cosa vissuta razionalmente - si è accesa come una lampadina senza alcuno sforzo;
ma per altre persone si possono aprire altre porte; solo che se non succede niente di questo tipo, cioè, si fa solo del buon sesso, secondo me la questione è che quei nodi sono situati ancora più a monte e ci si è adattati a "tenere" o rimuovere anche in una circostanza di intimità fisica, potendo separare quella da un'estensione in termini di fiducia umana;
ovvio che vale meno, almeno credo l'inverso, nel senso che un'intimità e fiducia umana può ritrovarsi in una persona con cui fisicamente scatta poco o nulla; ma anche lì ci sarebbe da vedere, in senso medio, ovviamente;
questo lo dico perché in effetti, pensandoci a ritroso in base alla mia esperienza, non potrei davvero ricordare una ragazza o donna la cui fisicità sarebbe stata di ostacolo, avesse avuto la mente che mi ispira; magari si può dire che non ho avuto la pulsione, quindi non se n'è fatto nulla, come in tante occasioni in cui la pulsione l'avevo :asd:
io non posso proprio vantare nulla, ma ho conosciuto diversi amatori di rilievo, e anche amatrici disinvolte, gente molto libertina, insomma; e tutti mi hanno detto tranquillamente di aver avuto tante esperienze con partner considerati teoricamente poco desiderabili secondo i criteri standard, e di averli trovati magnifici; un po', le persone fortemente votate all'eros hanno una struttura ideologica di mentalizzazione dell'incontro che supera certi stereotipi, e anche la sicurezza di non dover brillare di luce riflessa, sentirsi giudicati per il partner, che è una cosa da insicuri;
quindi, ci sta pure che la saggezza romanesca del belle o brutte se le scopàmo tutte - a pari opportunità di genere, per carità - non sia solo una goliardata :asd:
Mah, credo dipenda dalle esperienze.
Per come sono fatta io, posso benissimo fare del sesso appagante senza alcun tipo di coinvolgimento di altro genere. Basti pensare all'avventura di una notte, passione sfrenata, poi tanti saluti e finisce li. Non è che sia una cosa così rara. Anzi, per come sono fatta io in questo periodo, è una delle modalità che prediligo.
Questo non significa che laddove trovi un altro tipo di intesa, che passa prima di tutto dalla mente, non possa essere anche meglio.
Ma ti assicuro che si può fare dell'ottimo sesso anche senza altri coinvolgimenti. Ma ripeto, è una cosa molto soggettiva e riguarda le percezioni personali. Capisco che non tutti siamo così. Questa cosa è spesso oggetto di dibattito tra me e una mia amica, che al contrario mio non prova attrazione se non ha anche un coinvolgimento mentale ed emotivo.
certo che si può, così come si può fare del bungee jumping, ma non è una cosa "naturale" o "normale", perché siamo istintivamente diffidenti all'intimità fisica con gli sconosciuti o i poco conosciuti, per quanto piacenti, così come a temere il salto nel vuoto;
cioè, quello che intendo è che bisogna essere mentalmente attrezzati per l'avventura, e aver predisposto anche tante difese e paletti interiori per neutralizzare la tridimensionalità di un soggetto che comunque esprime delle emozioni in una situazione come quella;
"coinvolgimento" non vuol dire "sentimento strutturato", ma include anche tante altre emozioni; qualche differenza con un rabbit ci sarà pure, no ? magari il rabbit è meglio perché non parla e, se le pile sono cariche, non ti delude :asd:
ma se ti fa piacere che il tipo stia bene, un minimo di coinvolgimento c'è comunque, e io ho un po' di difficoltà a pensare che tutto il resto resti immutato, se non c'è un decisione attiva in quel senso; cioè, uno sforzo a monte;
qualcosa del genere l'ho sperimentata pure io - poche, in verità - e forse ognuno è fatto a modo suo; però un essere umano qualcosa te la lascia sempre, credo.
Beh, si certo che qualcosa ti lascia sempre, ovvio. Ma da quello ad un coinvolgimento di diverso tipo ne corre. Non siamo macchine, ovviamente.
Ma è cosa ben diversa il sesso ricreativo, il classico "trombamico", anche, piuttosto che qualcuno con cui si sperimenta un tipo di coinvolgimento più profondo, che va a toccare anche la psiche. Io ho provato entrambe le cose e certo, nel secondo caso è sicuramente più bello, ma proprio perché l'intesa mentale accresce anche quella fisica. Tuttavia, se restiamo sul discorso "farsi una bella scopata", beh, quella te la puoi fare pure con lo sconosciuto che incontri una sera in discoteca e per cui ti parte l'ormone.
A me parte sempre il sentimento (se sono con la persona giusta) :v
E poi alla fine, che è 'sto sesso, 'sto amore?
Ma viviamoci la vita come cazzo ci pare.
Affanculo le coppie salde e non salde.
A chi interessa più dopo i 40 anni? Prendi la vita come viene e cerchi di non fare gli errori che hai fatto.
Oh, io sto bene anche per i cavoli miei...
perché dai per scontata una scala ordinale dei "sentimenti", basata sul romanticismo; ma è un trappolone educativo;
io credo che la situazione "sconosciuto" sia semplicemente un sentimento diverso - della cosa, ma si tratta comunque di una cosa condivisa con quello - e non meno "sentimento" di quello romantico;
cioè, per il nostro tipo di animale, avverso alla promiscuità con sconosciuti, anche per quell'avventura devono necessariamente entrare in gioco meccanismi psicologici piuttosto impegnativi; solo che se hai elaborato la questione come distanza dal sentimento a cui sei stata educata non avverti che quello è uno sforzo, perché in realtà rientra nello sforzo a monte di difesa;
soprattutto per la donna, date certe asimmetrie, lo "sconosciuto" non è una cosa neutra; è proprio quella circostanza che accresce il thrill, e in effetti parrebbe una delle fantasie femminili più praticate; qui l'emozione credo sia proprio nel rischio o nell'esposizione all'incognita; ma non è meno "emozione" di quella sentimentale.
Sarà che io su questo tema sono più uomo che donna.
Ovvio he ci sono delle emozioni anche nel sesso di una notte, ma in realtà il bello è proprio la distanza da qualsiasi impegno o stress mentale. È l'impegno che ci potresti mettere a uscire a bere una birra, per dire.
Che poi non è sempre uguale ovviamente, ogni relazione anche di una notte, è una storia a sé.
oddio, a me farebbe pure piacere, ma non credo proprio che questo tipo di incontri sia "senza stress"; non siamo selezionati geneticamente per questo tipo di atteggiamento, che infatti non è comune;
è comune la sua adozione ideologica come condotta "alternativa" allo standard, coi suoi testimonial di successo;
poi, io sono il primo a dire che aver fatto sesso con una persona potrebbe benissimo essere considerato come aver mangiato una pizza assieme, tipo bonobo :asd: nel senso che ordinariamente dopo non hai Seveso sul Clito, o Chernobyl;
però il sesso di una sera non è una cosa "spontanea" nel nostro sistema culturale, ma un'elaborazione attiva per superare educazione e difese istintive.
Per me è invece qualcosa che semplicemente va "oltre" il nostro sistema culturale, che segue l'istinto. Non è che fai sesso così per sfregio, lo fai perché scatta una chimica con un'altra persona.
E io non lo trovo affatto stressante. Anzi, aiuta proprio ad eliminarlo, lo stress :asd:
E' molto più stressante quando scatta un qualche tipo di coinvolgimento.
eh, non è così semplice;
qui bisognerebbe chiarire un po' di cose;Citazione:
E io non lo trovo affatto stressante. Anzi, aiuta proprio ad eliminarlo, lo stress :asd:
E' molto più stressante quando scatta un qualche tipo di coinvolgimento.
se parlo di "coinvolgimento", certamente non intendo quelle cose a cui pensa Cono;
come animali - cioè, quell'istinto di cui parli - abbiamo sì l'istinto ad accoppiarci con persone per le quali proviamo attrazione; ma, altrettanto naturalmente, a livello istintivo abbiamo diffidenza o repulsione per un'intimità promiscua con estranei;
anche in caso di attrazione - che si valuta in effetti in pochi istanti - operano filtri di valutazione dell'affidabilità del potenziale partner, pure occasionale; se sarà gentile e rispettoso, o è un potenziale violento o prevaricatore, paranoico, ecc... sono valutazioni per lo più inconsapevoli, ma spesso anche inibite, magari se uno ha bevuto, si è fatto qualche tiro di canna di troppo, ecc...
la circostanza di per sé è sfuggevole, perché ci si relaziona comunque con un essere umano, con le sue emozioni e con tutto un bagaglio educativo di entrambi; cose a cui siamo istintivamente sensibili;
ora, si può anche certamente "giocare" col sesso; ma non si tratta di un fatto spontaneo, bensì di un costrutto molto sofisticato in termini di autodisciplina;
è qualcosa di paragonabile ad un match di arti marziali a fronte della rissa da strada, in cui colpisci in tutti i modi che l'intensità dello scontro e la taglia dell'avversario ti impone;
cioè, fare a botte in modo controllato può pure rilassare - oknoooo :D - però non è qualcosa di "naturale";
una prostituta, e immagino anche un cliente, è capace; ha appreso ad estraniarsi dalle emozioni, di necessità;
io non sarei materialmente troppo capace, anche in una circostanza occasionale; lo sguardo di una donna, le sue emozioni del momento, il corpo che si muove e desidera, più o meno, sta bene, più o meno, influiscono troppo sul mio stato mentale per non condizionare il tutto anche in termini di mera performance;
poi ci sarà anche la porno-gente ed emuli, capace di farselo venir duro a comando o di farsi visitare in tutti li pertusi da qualcuno con cui non c'è particolare conoscenza;
capisc'ammé: se parliamo di sesso giocoso privo di implicazioni impegnate, sono il primo a dire: evviva un mondo in cui si può anche questo ! la gente starà mediamente meglio e si conoscerà di più;
ma questa, per come la vedo io, è solo una forma diversa di coinvolgimento, in cui è naturale ci sia un sentimento, anche se diverso da quello dei "fidanzati" di Cono;
ed è anche il motivo per cui non posso essere d'accordo con lui quando oppone un sesso coniugale con sentimento ad uno occasionale, che viene svilito come strumentalizzazione; lo sono entrambi, ma in entrambi i casi si entra in relazione con un altro essere umano;
e, secondo me, è la neutralizzazione totale di quella qualità ad esser un costrutto molto mediato e "forte", come quello della prostituta; niente affatto spontaneo e leggero;
in certi ambienti - forse pure a Empoli :asd: - la gente si scambia e fa di tutto; ma questi sono percorsi molto mediati ideologicamente, cui si giunge progressivamente per step successivi; mica la condizione antropo-educativa normale;
la naturalezza non è affatto che quando uno non sta in coppia tromba allegramente con chi capita; sta cosa si fa, ovviamente, ma è un'elaborazione impegnativa, non il comportamento istintivo di default, almeno nel nostro sistema sociale;
magari se eri una corista di Frank Zappa nel 1970 a L.A. poteva essere... :D
il passo successivo alla leggerezza che enunci, sarebbe logicamente quello di praticarla pure quando sei in coppia; perché no ? prova a dare una risposta logica - non à la Cono - e vedi subito il punto; non è che c'è un motivo logico all'esclusività, se riconosci un ambito pulsionale giocoso e disimpegnato da single; perché mai non si dovrebbe ? a meno di non costringere il tuo partner a mantenere il figlio di un altro :asd:
Può essere stressante eccome, soprattutto se uno dei due deve dimostrare , ad ogni performance, di essere poco coinvolto o coinvolta. Mi riferisco al fatto che il ribadire che sia necessario rilassarsi, divertirsi, vedersi per venti minuti perché comunque non ci sarà altro che sesso, può essere una grande menata.
E comunque il sesso, a mio modo di vedere, non deve essere rilassante.
L'effetto del rilassamento è una conseguenza di un buon rapporto ... possibilmente senza nessuno che stia a ribadire che non sta vivendo una relazione.
Il sesso è un modo per intraprendere relazioni.
Se poi piace raccontarsi di avere patate a compartimenti stagni e piselli insonorizzati, ok...ma anche questa del non relazioniamoci ma facciamo sesso è una sovrastruttura.
Beh, ma infatti ci sono coppie che non praticano l'esclusività.
Io ci riesco solo se sono scevra da coinvolgimenti emotivi di un certo livello, appunto.
Capisco cosa intendi, eh: è ovvio che il sesso non è comunque solo un atto meccanico e che ci sono delle emozioni di mezzo. Anche l'eccitazione del resto è un'emozione.
Il discorso è che con alcune persone puoi fare del buon sesso, poi salutarti e amici come prima.
Con altre, che ti smuovono qualcosa di più profondo, invece può essere difficile mantenere la relazione su un livello di leggerezza.
Ovviamente parlo per me, per come sono fatta io.
ecco, perché ?
se cerchi di dare una risposta razionale, vedi che la cosa è piuttosto complicata:
poniamo che due persone abbiano, da single, realizzato che dà loro benessere svagarsi in tutta leggerezza con rapporti occasionali, e che queste persone si piacciano e stiano insieme; perché mai dovrebbero avere un motivo per rinunciare a quel tratto ? perché lo dice loro il catechista ?
in via teorica, se c'è attaccamento e fiducia, lo svago esterno non dovrebbe produrre alcuna inquietudine; anzi, il partner potrebbe essere incuriosito genuinamente sull'esperienza avuta dalla persona amata, come se quella ti raccontasse di aver bevuto una birra nuova con un'amica, no ?
può darsi, non so; io credo avrei delle difficoltà, nel senso che potrei riuscirci, ma l'operazione dell'amici come prima - questo mi riesce bene; non è che poi una la odio se non c'è una relazione :D - non è mai davvero come prima, ma tiene conto proprio di quell'impalcatura e paletti, sottintesi, ecc... che si sono manifestati;Citazione:
Il discorso è che con alcune persone puoi fare del buon sesso, poi salutarti e amici come prima.
perché tutti sono consapevoli ed educati all'idea che una relazione sessuale sia potenzialmente la base per una frequentazione stabile, ma l'esclusione di questa - motivata come si vuole - in una certa misura è sempre percepita come giudizio: la persona X, che è così e cosà, mi giudica - per motivi suoi - adeguato per dare quattro colpi, ma non per altre circostanze insieme; se ho moderata stima, posso dire: poco male, anzi;
a sua volta, quella persona X, per quanto appagata, registrerà che in fondo mi spiace pochino di quello status lasco, rispecchiandosi in quella scarsa stima;
questo non è ontologicamente "male", sia chiaro; anzi, forse è la sincerità di quanto avviene ordinariamente quando ci si adatta, ma in coppie che si impegnano e incaprettano in relazioni appena "sufficienti", 6 - - che poi è sempre un'insufficienza generosa, nella speranza del miracolo :D