Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
La famiglia naturale non esiste. Fattene un ragione. Già spiegato.

No, dai tuoi discorsi l'altro non è una ricchezza, è una minaccia, è una rivale. Perchè parlare di invasioni?
O perchè bacchettare le donne con un discorso come quello che stai facendo? Poveri padri/uomini smarriti e depressi e donne cattive e carrieriste.
Non so se ti leggi, se rifletti su quello che scrivi. Forse ti dovresti chiedere se i padri lavorano troppo e pensano alla carriera o sono poco sensibili e quindi stanno poco coi figli e con la compagna. Oppure chiederti se anche le madri/donne hanno depressione, infelicità ed insicurezze. Magari se la smettessi di guardare la D'Urso e altre programmi simili e tornassi sulla Terra, vedresti la maggioranza delle persone, uomini e donne, che lavora e si occupa della famiglia. Non vivi in un mondo di soli quadri e manager.
Alla fine non l'hai proprio comprato e letto il libro che ti avevo suggerito, vero? Frutto dello studio e del lavoro di un grande esperto, fra le altre cose....
E' proprio auspicando che i padri possano smetterla, di comportarsi infaltilmente (con la depressione o andando a calcetto dopo cena per evitare il confronto e il dialogo con Moglie e Figli) che viene propugnata con forza l'idea della Naturalità.
Risè non da la colpa a nessuno, dei 2 generi...dei 2 coniugi, Laura. Fotografa semplicemente la REALTA'! Ne descrive un Feed-back: Il cuore del problema è capirsi. Interrogarsi. Venirsi incontro. Ognuno rispettando l'Altro come ricchezza.

Il padre. L'assente inaccettabile
di Claudio Risé

L'Occidente contemporaneo è definito dalle scienze sociali "una società senza padri". Alcuni vi vedono la fine, positiva, di ogni "patriarcato"; altri, come l'autore, notano con preoccupazione il vuoto lasciato dall'assenza paterna. Per Claudio Risé, psicoanalista di formazione junghiana e docente di scienze politiche e sociali, il padre è la figura psicologica che collega la biografia individuale al piano trascendente e consente così l'integrazione del dolore e della perdita attraverso l'insegnamento esemplare del suo senso. La "società senza padri" appare, quindi, come un mondo che ha smarrito il senso religioso e, con esso, la capacità di dare significato alle prove della vita, cui l'individuo reagisce infantilmente attraverso il rifiuto e la negazione o con la depressione. Il libro entra nel vivo della cronaca di oggi mostrando come l'assenza paterna non nasca da fumosi processi psico-sociologici, ma dalla diffusione di separazioni e divorzi, che si concludono quasi sempre con l'espulsione dei padri da casa e con la rottura (o il grave indebolimento) del loro rapporto con i figli.

https://www.libreriauniversitaria.it...E&gclsrc=aw.ds

Le Donne non sono cattive. Gli Uomini non sono cattivi. Tutti e due hanno smarrito il SENSO della loro missione...del loro compito innanzitutto educativo verso i loro Figli.