allora, per restare in tema e non mandare in vacca il 3d con altri discorsi, qui il punto essenziale riguarda l'accettazione o meno del principio pluralista:
le tue nostalgie e la tua solidarietà nei confronti di certe argomentazioni di Cono rispecchiano una riserva mentale sull'accettazione del pluralismo, per cui, posta la legge, che è la morale comune, vale l'autodeterminazione dell'individuo;
in base a questo principio, la mia filosofia politica consente uno spazio di agibilità alla tua esistenza, alle scelte private di Cono, ecc...
ma non vale l'inverso, perché le ideologie totalitarie, come quelle di natura religiosa, assimilano il peccato al reato e negano lo spazio di agibilità a chi non le condivida, e si finisce nel paradosso dell'intolleranza di Popper;
ora, ogni pensiero è lecito; ma un pensiero eversivo deve scontare la reazione di autodifesa del pluralismo, altrimenti è un pensiero quaqquaraqquà : io sto al bar tranquillo a prendere l'aperitivo, tu vieni ad ingaggiare rissa, ma poi non puoi pretendere che non ti si corchi di mazzate;
se tu hai l'agibilità per sposarti in chiesa, vivere secondo la tua dottrina, fare quanti figli ti pare, ma questa tua agibilità non ti basta e pretendi che il tuo sistema sia l'unico riconosciuto e quindi contesti la legittimità morale di opzioni diverse garantite dalla legge, stai facendo guerra al principio pluralista che garantisce anche te, obietti sul diritto altrui quando nessuno mette in dubbio il tuo, la tua libertà ;
questa è aggressione ideologica; legittima, purché si abbia contezza della sua radicalità e non ci si sottragga al prezzo che comporta.







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