Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
scusa axe, ma sento il bisogno "impellente" di entrare un attimino "a gamba tesa" in aiuto di cono. l'uomo "preistorico" è stato cambiato dall'avvento delle religioni, i cui rappresentanti, come il cono di oggi all'epoca, usavano gli stessi schemi di ragionamento che usa cono quando, come giustamente dici, fa il "nicciano al contrario" sostenendo la naturalità della famiglia come la concepisce lui. il problema è che la religione è strumento di civiltà, di elevazione spirituale, di sublimazione dei difetti dell'umana condizione attraverso delle ben definite "istituzioni" sociali, culturali, concettuali, ecc. una delle quali è appunto la famiglia come lui la vede. tu dici: i tempi cambiano. però devi considerare che tra i costumi "sbagliati" c'era anche in tempi biblici ad esempio la sodomia, le violenze tra consanguinei, la scarsa morale civile che tu (infra) critichi in cono ecc. insomma non puoi negare che la chiesa e la religione cristiane siano un fattore di civiltà e progresso sociale.






Ti ringrazio tantissimo, Sandor! Ho letto il tuo tète à tète con Axe nel fine settimana: Nella Società, preminenza al Diritto Individuale o al Bene Comune? Tutto può essere riassunto in questa domanda. Essere credenti o essere atei è lo stesso. Non è una discriminante. Si tratta di capire se questa nostra Società, sia palesemente malata proprio perchè ha innalzato il totem del diritto individuale (in forza del quale io se non sono felice mi separo e divorzio, pur in presenza di Figli. Se non mi va di averli e sono incinta abortisco, se lo voglio bianco, biondo e con gli occhi azzurri mi rivolgo all'eugenetica, se non posso averli prendo in affitto l'utero di un'altra o lo sperma di un altro. Se in casa ho genitori anziani trovo più vantaggioso parcheggiarli in casa di riposo. Se sono malati terminali chiedo venga loro staccata "dolcemente" la spina eccetera eccetera) a scapito del Bene Comune, oppure no. Questo. Non si tratta dunque di ridare semplicemente autorità ai mariti violenti: La violenza non fa parte del Matrimonio. Mai! Nemmeno in presenza di una ragione evidente. Chi scivola nella violenza passa sempre e automaticamente dalla parte del torto...No! Si tratta di ridare autorità al Padre in senso lato...generale....così che possa in qualche modo riappropriarsi del Carisma del quale è investito. Della Missione educativa alla quale è chiamato. In modo che possa smettere di comportarsi infantilmente come oggi (depressione, crisi d'identità, iperlavoro, mondo virtuale in rete, calcetto dopo cena o, peggio di tutto, cieca violenza)