no. axe, puoi essere certo che io non sono uno di quelli che pensano a cose come "diritto" nell'ottica di "diritto al lavoro" o magari addirittura al lavoro "per cui si è studiato". penso che nella vita occorra "adeguarsi" a quello che si può o non si può fare, e per i più vari motivi.
si. ma ti ripeto: in linea di principio. di fatto, nella scuola "pubblica" gli insegnanti anziché fare il loro lavoro in senso specifico, fungono invece da assistenti sociali, in definitiva. anche in merito a situazioni per cui scelgono di non intervenire, lasciando chi vive quelle situazioni nella disperazione più nera.
la scuola privata invece credo che, sia pure non del tutto, corrisponda al modello che tu sostieni. cioè se io scelgo una scuola privata pago tanto ma ho un corrispettivo che, per i più, consiste nella restituzione di quanto si è speso in termini di istruzione. in somma una partita di giro. questo in sintesi e ovviamente tralasciando le situazioni più problematiche. conosco gente che è uscita da scuole superiori private alla quale hanno detto che praticamente per le proprie caratteristiche personali non avrebbero dovuto né ovviamente potuto accedere ad una istruzione universitaria degna di tal nome. fai pure due più due.
non c'è crisi però direi che "lavorare" per ottenere la restituzione di quanto si è pagato per l'istruzione sia abbastanza poco "gratificante". o no?
su questo non ho dubbi.
axe, ti dirò: per la mia esperienza la sola formazione "didattica" non è oggi più soddisfacente. occorre anche e soprattutto una formazione di tipo spirituale, morale, e non solo a livello di conoscenze, conoscenze che al giorno d'oggi più che mai sono a tutti accessibili con un minimo di spesa. in altre parole serve il c.d. "titolo". poi: con una riforma dell'istruzione "scriteriata", a mio modesto avviso si sono privatizzate a livello di "forma mentis" quanto meno, anche le scuole pubbliche, col risultato di creare un rafforzamento della c.d. "casta", che non beneficia più solo di istituti scolastici ad hoc, ma anche di una istruzione universitaria ad hoc, cioè priva di contenuto per i più, cioè per quelli che vanno nelle università per conoscere meglio sé stessi e in definitiva il Paese (in senso di nazione) in cui vivono. e questo se permetti lo trovo un'ingiustizia.