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uno stato straniero, a tutti gli effetti;

si. che però è straniero perché "considerato tale" dallo stato italiano, che manco a dirlo si era appropriato di gran parte del territorio di quello stesso stato. questo a livello di diritto internazionale credo la dica lunga. poi sai benissimo che quando con la legge si tende a modificare la realtà, quest'ultima si "ribella", come avvenuto nei rapporti "di fatto" tra stato e santa sede. il diritto, anche quello internazionale, ha il compito di "sancire" i rapporti di forza tra due o più entità statali. se minimamente si permette di "modificare" unilateralmente quei rapporti allora c'è la "guerra", eventualmente anche "civile", come d'altra parte è stato prima dei patti del '29.

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lo so già: perché io discuto le idee, non le persone; alle persone è dovuto il rispetto, nella misura in cui a loro volta lo pratichino; alle idee no: se tu vieni a propagandare una cura miracolosa di gravi malattie a base di succo di limone io non rispetto questa idea, e la censuro; se fai passare il falso materiale per vero, idem...

il rispetto, la considerazione per quelle che definisci "persone" sono valori "cristiani", che grazie a dio e a parte per alcuni popoli diseredati e derelitti come gli zingari o gli ebrei, hanno prevalso nell'orientare i criteri di giustizia dei vari ordinamenti sociali che la storia umana ha conosciuto. poi sbagli se dici che il rispetto va attribuito con misura e in base ai comportamenti altrui. questo è il taglione, che non si addice a un buon cristiano quale tu sei. insomma la carità non conosce condizioni. e questo è il cristianesimo.


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appunto, "spieghi" un falso; del resto, da cultore della materia, dovrebbe risultarti evidente dalla circostanza che il contenuto dei patti è, per dettato, modificabile con legge ordinaria; quali principi fondamentali potrebbero esserlo ?

si. c'è una riserva di legge "ordinaria". e per questo i patti possono essere modificati senza pregiudizio per il dettato fondamentale della costituzione. ovviamente la riserva riguarda per l'appunto solo "i rapporti" tra le due parti. non il fondamento a livello di effettività. cioè non è che i patti li puoi abolire con legge ma solo apportarvi qualche modifica.

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quindi è cambiato ordinamento, principi informatori, personalità istituzionale dello stato, tutto;

si. a parte 2000 anni di storia. la legge ti ripeto può sanzionare lo stato di fatto. non può modificarlo. se no va tutto a puttane.


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il principio è quello, sancito dalla Cass. con alcune eccezioni, che tali sono proprio in rapporto al principio generale; del resto, altrimenti non ti spiegheresti né obblighi, né sanzioni a carico del datore inadempiente che manchi di agire nel senso indicato dalla legge;

la cass. non fa stato. è una opinione, per quanto autorevole. la scelta di lavorare dipende dal dipendente, non dal datore che non è tenuto a nulla di più che assicurare la realizzazione dei diritti del lavoratore. al lavoro appunto.


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dove sarebbe scritto nella Cost ?

art. 7. quello di prima...

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no: solo quello che ho scritto; e cioè che il matrimonio concordatario produce effetti civili per un accordo di economia amministrativa, non per un riconoscimento di autorità, come i tuoi discorsi sul senso del concordato intendono; e la prova è che l'eventuale decisione di merito della Rota di scioglierlo, come della Chiesa di ritenerlo vigente, in nulla influiscono sull'aspetto civile in caso di costanza dell'unione o di scioglimento; se hai acquisito un minimo di logica giuridica la circostanza dovrebbe apparirti concludente, ictu oculi.
si, certo. il fatto che ci sia la possibilità di sposarsi due volte mi pare una buona cosa. a te no?