E' ora di parlare chiaro fra noi, Axe: Te mi ritieni tradizionalista? Ritieni che Papa Francesco sia un tradizionalista quando parla di Nuovo Umanesimo per l'Europa? Sincero, per favore. Non me la prendo. Basta che rispondi. Tornare ad essere più naturali, recuperare quei Valori trasversali alla Società, antitetici all'edonismo, all'isolazionismo, all'individualismo...secondo te è essere intolleranti, reazionari e sovranisti? Leggi bene, per favore.
"Senza la cultura cristiana il nostro mondo sarà destinato a fallire lo sostiene con forza il grande studioso e storico delle civiltà inglese Christopher Dawson, nel suo “La crisi dell’istruzione occidentale”, pubblicato da D’Ettoris Editori. Attraverso l’istruzione e quindi rendendo integrante del nostro sistema educativo lo studio della cultura cristiana, potremmo far ripartire la nostra società. Ma questo vale non solo per i cattolici, ma anche per quelli che non lo sono, “dal momento che sono eredi della stessa tradizione culturale, benché non siano più consapevoli della sua relazione con l’attuale crisi della società occidentale sotto la pressione esterna delle ideologie totalitarie e delle forze dissolvitrici del materialismo secolarista”. Per Dawson è convinto che occorre riorientare gli studi superiori verso gli studi umanistici attraverso la cultura cristiana, trovando i modi di studiarla, e non tanto verso gli studi classici o quelli della scienza della tecnologia.
Negli ultimi due secoli siamo stati educati a pensare allo Stato-nazione e quindi anche l’istruzione è stata progressivamente nazionalizzata e diretta allo studio della cultura nazionale. Oggi questo tipo di cultura sta scomparendo, e lo scrittore inglese lo scriveva nel 1961, si sta sviluppando una organizzazione mondiale. Però né la prima, né la seconda, sono capaci sono capaci di dare una base soddisfacente per la comunità culturale. Certo rimangono le sei religioni mondiali che costituiscono le unità sociali: tre sono in Occidente e tre in Oriente. Ognuno di esse ha la sua storia, la sua letteratura, la sua filosofia.
Per Dawson la civiltà moderna non può ignorare queste società culturali che hanno avuto una influenza enorme. “Eppure l’istruzione moderna le ha trascurate e ha ignorato la loro importanza fondamentale, cosicché la tradizione spirituale del mondo moderno si è sconvolta e persa”. Impossibile per chiunque conoscerle tutte, ma questo non è una ragione perché “non dobbiamo studiare la nostra tradizione spirituale, che ha creato la nostra civiltà e specialmente i valori spirituali superiori da cui siamo moralmente dipendenti”.
La civiltà moderna, per Dawson, “è moralmente debole e spiritualmente divisa”, tuttavia, “la scienza e la tecnologia sono in sé moralmente neutrali e non forniscono alcun principio guida spirituale”, qualsiasi potere può usarle per i propri fini, per controllare la società. Lo fanno gli Stati totalitari, ma anche quelli democratici. Tutte le società hanno bisogno di qualche principio superiore, anche il nostro mondo moderno, nonostante rifiuti le religioni tradizionali e neghi la verità o il sistema teologico. Eppure il nostro cristianesimo, anche se è stato gradualmente privato d’influenza intellettuale e sociale sulla cultura moderna, può offrire moltissimo alla nostra moderna società tecnologica, che ha una disperata necessità di “un principio di coordinamento spirituale e un principio di unità”.
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